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Preghiera

Odio Halloween, che ovunque mi insegue

Camillo Langone

Un festino anglofono e alieno, un simil-sabba e persino un attacco alla tradizione e alla pasticceria regionale. Ogni anno mi causa uno spaventoso malumore 

Il problema non è Sinner: non è strano né significativo che un madrelingua tedesco esprima verso l’italianità un entusiasmo moderato. Il problema è Halloween: è strano e significativo che milioni di madrelingua italiani celebrino una festa anglofona e aliena. Significa che Ognissanti come festa non andava più bene: annoiava l’italiano e davano fastidio i Santi. Per suicidarsi culturalmente serviva questo festino estraneo, un simil-sabba che è una “introduzione al satanismo” (padre Amorth), una “esaltazione del demoniaco” (padre Bamonte), e poi, coerentemente col suo nichilismo, un attacco alla tradizione e dunque perfino alla pasticceria regionale visto che i dolcetti indispensabili per evitare i famigerati scherzetti si chiamano muffin, brownies, pancake, cupcake, donut (il donut Halloween di McDonald’s).

Odio Halloween perché per quanto cerchi di starci lontano mi insegue ovunque, per strada, al supermercato, addirittura sull’app Unicredit, causandomi ogni anno uno spaventoso malumore. In questi giorni tutti citano Pasolini, io invece cito Flaiano: “Mi è impossibile divertirmi. Sono offeso da come va il mondo”.

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  • Camillo Langone
  • Vive tra Parma e Trani. Scrive sui giornali e pubblica libri: l'ultimo è "La ragazza immortale" (La nave di Teseo).