
LaPresse
Preghiera
Quelli della flotilla non sono affatto "ragazzi"
La portavoce Maria Elena Delia ha 55 anni, il senatore Croatti ne ha 53. Molti sostenitori ne hanno più di 60 e a bordo c'è persino un ottantaseienne. Quelli più giovani si chiamino piuttosto "giovinastri", perché chiamarli ragazzi è dargli ragione, che non hanno, e comprensione, che non si meritano
Non si chiamino ragazzi, non sono ragazzi. La portavoce della flottilla, Maria Elena Delia, ha 55 anni, il senatore della flottilla, Marco Croatti, di anni ne ha 53, a bordo c’era perfino un ottantaseienne, erano tutti adulti i crocieristi per Gaza e dunque tutti pienamente responsabili e pienamente perseguibili. Magari sono giovani rispetto alle loro idee e alle loro canzoni, vecchissime... Fra i vip sostenitori, Elisa e Francesca Albanese sono quasi cinquantenni, Alessandro Barbero ha 66 anni, Fiorella Mannoia 71.
Qualche ragazzo in senso anagrafico potrebbe trovarsi fra chi mette a ferro e fuoco stazioni e strade ma chiamarli in tal modo è giustificazionista per non dire complice: si chiamino piuttosto giovinastri. Chiamarli ragazzi è come chiamare pro-Pal i pro-Hamas, attivisti gli agitatori, missione umanitaria una provocazione politica... Chiamarli ragazzi è dargli ragione (non ce l’hanno) e comprensione (non se la meritano). Per i prepotenti voce grossa & bandiera rossa, per i violenti ipopensanti, per coloro che soddisfano la propria vanità virtuista ostacolando chi ha bisogno di lavorare o di curarsi ci si avvalga delle numerose possibilità offerte dalla ricchissima lingua italiana: marmaglia, canaglia, feccia, teppa... Parole già desuete ora di nuovo attuali e indispensabili.