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Preghiera

Adriana Asti magnetica e indimenticabile

Camillo Langone

La collegavo a "Prima della rivoluzione" e a Bertolucci (un ateo dozzinale). Ma il pregiudizio è stato presto smentito: la sua interpretazione è splendida, come lo è la Parma rappresentata nel film

Mi conforta che i funerali siano (oggi) alla Chiesa degli Artisti di piazza del Popolo. Di lei non sapevo quasi nulla, di teatro sono sempre stato ignorante e di cinema lo sono diventato, ma la collegavo a “Prima della rivoluzione” e dunque a Bernardo Bertolucci che era un ateo dozzinale: gente da camera ardente e crematorio... Bene, un pregiudizio smentito. Il film risale al 1964 e di Adriana Asti mi sono perso gli ultimi sessantun anni, quasi tutto, me ne rendo conto. Invoco come attenuante l’eccessiva intimità con quelle antiche inquadrature: sono le chiese dove vado a messa, le piazze dove passeggio, i palazzi dove organizzo mostre...

Tutto molto famigliare, quasi incestuoso, mentre incestuoso senza quasi era il suo personaggio, una zia dal nome stendhaliano che diventa confidente e amante. L’interpretazione è indimenticabile, svettante, indimenticabile è anche la città, una Parma prima della rivoluzione ma non prima della rivoluzione comunista di cui cianciava Bernardo: prima della turistificazione, prima dell’immigrazione. Quella Adriana Asti endogamica e magnetica mi ricordava la Parma in cui per strada vedevi soltanto facce padane, in cui le ragazze somigliavano alle Madonne del Correggio e alle cortigiane del Parmigianino. Credo che continuerà a farlo, finché avrò vita, a dispetto di tutto.
 

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  • Camillo Langone
  • Vive tra Parma e Trani. Scrive sui giornali e pubblica libri: l'ultimo è "La ragazza immortale" (La nave di Teseo).