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Preghiera

Montanari toglierebbe il Nobel a Montale, Deledda e Quasimodo

Camillo Langone

Tre non laureati, si saranno fatti aiutare! E niente ministero della Pubblica istruzione a Benedetto Croce, non laureato! Nell'ultimo articolo contro Giuli non è riuscito a trattenersi dal rinfacciargli la nomina senza laurea. L'esaltazione del pezzo di carta da parte di chi lo produce (Montanari) suona più ridicolo dell'oste che garantisce il vino buono

Tomaso Montanari se potesse toglierebbe, retroattivamente, il ministero della Pubblica istruzione a Benedetto Croce: non era laureato, avrà rubato il posto a qualcuno che come me ha fatto il dottorato alla Normale! Strapperebbe il Nobel a Montale e pure alla Deledda e a Quasimodo: tre non laureati, impossibile che abbiano scritto loro tante belle poesie, si saranno fatti aiutare da qualche professore...

Nel suo ultimo articolo contro Giuli il rinfaccio della nomina ministeriale senza laurea non c’entra nulla ma non è riuscito a trattenersi, un balanzonesco orgoglio gli premeva dentro irresistibile: lei non sa chi sono io! Sono il dottor Montanari! L’esaltazione del pezzo di carta da parte di chi il pezzo di carta lo produce (Montanari è rettore universitario) suona più ridicolo dell’oste che garantisce buono il vino, ma Tomaso non lo sa. Non sa nemmeno che sono passati i tempi del “Chiudiamo le scuole!” di Papini, oggi la stroncatura delle università spesso viene da sinistra, da pensatori certamente non meloniani quali Agamben che le considera già morte: “Giunte a tal punto di corruzione e di ignoranza specialistica che non è possibile rimpiangerle”. Per me vale la Lettera ai Romani: “Mentre si dichiaravano sapienti, sono diventati stolti”. Ma forse a Montanari non va bene nemmeno San Paolo: non ha fatto la Normale.
 

  • Camillo Langone
  • Vive tra Parma e Trani. Scrive sui giornali e pubblica libri: l'ultimo è "La ragazza immortale" (La nave di Teseo).