(foto Ansa)

Preghiera

Non c'è nulla di più surreale dell'ambientalismo

Camillo Langone

Nel "Manualetto per la prossima vita", Ermanno Cavazzoni scrive contro questa assurda idea della possibilità di cambiare il clima con i comportamenti

Il surreale non mi è mai piaciuto molto eppure “Manualetto per la prossima vita” di Ermanno Cavazzoni (Quodlibet) mi è piaciuto eccome. Perché non c’è nulla di più surreale dell’ambientalismo, dell’idea di cambiare il clima coi comportamenti, di salvare la Terra dicendo cento volte al giorno “sostenibile”, e lo scrittore emiliano, nel capitolo intitolato “E’ da sempre in atto una crisi che non finirà mai”, surrealmente scrive contro questa surrealtà: “Finiremo come il pianeta Venere che è arrivato a una temperatura di 470 gradi al suolo. Può darsi che la colpa sia dei vesuviani, che hanno continuato allegramente a andare in macchina con motori inquinanti, euro 1, euro 2, a usare combustibili fossili, la plastica non riciclabile, a non fare la raccolta differenziata”. Forse davvero il simile si cura col simile, forse, non potendo farli ragionare, gli ambientalisti vanno neutralizzati con la loro stessa follia, raddoppiandola e facendola scoppiare. Forse agli ambientalisti bisogna dare ragione come si fa con i pazzi, dichiarandosi contrari all’attuale “sistema procreativo fondato” – ricorda Cavazzoni – “sullo strofinamento dei sessi, che come è noto produce calore, contribuendo allo scioglimento dei poli”.

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  • Camillo Langone
  • Vive tra Parma e Trani. Scrive sui giornali e pubblica libri: l'ultimo è "La ragazza immortale" (La nave di Teseo).