La cupola affrescata della Sala dei Giganti, all'interno del Palazzo Te, progettato a Mantova da Giulio Romano 

preghiera

Calma olimpica

Camillo Langone

Una questione di cravatte, di commenti e di imperturbabilità

“Troppo raffinato”. Sui social mi accusano di essere troppo raffinato. “Scenda dall’Olimpo del Foglio e cammini con noi che le cravatte non le mettiamo più”. Mi accusano ma senza saperlo mi esaltano: faccio parte dell’Olimpo! Pensare che a me sarebbe bastata una torre d’avorio. Magari foderata con la seta delle mie amate cravatte ma pur sempre una torre, non la sede degli dèi... A parte che al Foglio non sono mica tutti incravattati, trovo molto giusto che l’eleganza sia collegata al distacco, all’imperturbabilità. La forma se non è sempre sostanza è sempre una lontananza, come insegna Gottfried Benn. E poi il contrario di “olimpico” è “agitato”. Irene, custode dell’Olimpo, dea della calma, mi tenga lontano i lettori agitati, mi dia tanti lettori rilassati.

  • Camillo Langone
  • Vive tra Parma e Trani. Scrive sui giornali e pubblica libri: l'ultimo è "La ragazza immortale" (La nave di Teseo).