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Il libro postumo di Benedetto XVI è (anche) un'istigazione a delinquere

Camillo Langone

Il vecchissimo, debolissimo Papa negli ultimi suoi giorni rileggeva il Primo libro dei Maccabei per trarne una lezione di ribellione: “Non ascolteremo gli ordini del re per deviare dalla nostra religione a destra o a sinistra”. 

“Che cos’è il cristianesimo”, il libro postumo di Papa Benedetto XVI (Mondadori), è tante cose. E’ un libro malinconico: “Non conosciamo il futuro della nostra cultura…”. E’ un libro eurocentrico: “In nessun altro ambito culturale c’è una musica di grandezza pari a quella nata nell’ambito della fede cristiana: da Palestrina a Bach, a Händel, sino a Mozart, Beethoven e Bruckner”. E’ un libro tragicamente realista, “di fronte all’incredibile sporca quantità di male, di violenza, di menzogna, di odio, di crudeltà e di superbia che infettano e rovinano il mondo intero”. Ma è soprattutto un’istigazione a delinquere. La citazione biblica più importante è quella del sacerdote Mattatia: “Non ascolteremo gli ordini del re per deviare dalla nostra religione a destra o a sinistra”. Il vecchissimo, debolissimo Papa negli ultimi suoi giorni rileggeva il Primo libro dei Maccabei, e non come un erudito ma come un combattente, alla luce della “moderna legislazione”, dello “stravolgimento dei sessi attraverso l’ideologia gender”, e ne ricavava che“l’atteggiamento di Mattatia è quello dei cristiani”. Dunque l’atteggiamento dei cristiani, l’atteggiamento giusto, l’atteggiamento necessario, è la ribellione. Alla moderna legislazione.

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  • Camillo Langone
  • Vive tra Parma e Trani. Scrive sui giornali e pubblica libri: l'ultimo è "La ragazza immortale" (La nave di Teseo).