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preghiera

Una cintura di pitone per la battaglia antropocentrica

Camillo Langone

Nel Genesi è scritto: “Allora il Signore Dio disse al serpente: Poiché hai fatto questo, maledetto tu fra tutto il bestiame”. Così un accessorio vistoso, quasi pacchiano, si trasforma in un simbolo di militanza

Avevo voglia di un’altra cintura. Non che mi mancassero, ma ogni tanto devo comprare qualcosa. Prima ho cominciato a guardare le cinture borchiate ma di cinture borchiate ne ho già un mezzo cassetto (è il mio lato punk), rischiavo di comprare un doppione. Poi ho pensato: devo dare un senso al mio acquisto. Un senso religioso. Un senso umano. E pertanto ho comprato una cintura di pitone. Siccome nel Genesi è scritto: “Allora il Signore Dio disse al serpente: Poiché hai fatto questo, maledetto tu fra tutto il bestiame”. In men che non si dica mi è arrivata una cintura in pitone reticolato (provenienza Vietnam, secondo il certificato accluso). Pitone-pitone dunque, non l’ipocrita “stampato pitone” sovente esibito da quei gattari dei Måneskin. Una cintura color blu ma di un blu chiaro quasi azzurro, dunque vistosa, appariscente (è il mio lato glam). Perfino pacchiana? Può darsi, ma dovendo essere una cintura militante, relativa al mio impegno antropocentrico, alla mia battaglia antianimalista, non poteva certo mimetizzarsi coi pantaloni. E comunque mi basta che dispiaccia al Serpente.

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  • Camillo Langone
  • Vive tra Parma e Trani. Scrive sui giornali e pubblica libri: l'ultimo è "La ragazza immortale" (La nave di Teseo).