(Alex Gindin)

Preghiera

Il cristianesimo vince la partita contro la superstizione senza nemmeno giocare

Camillo Langone

All'interno del santuario dell'Incoronata a Foggia, c'è un invito scritto a lasciare tutti gli amuleti contro la sfortuna. Vengano i superstiziosi

Maria Incoronata, il cristianesimo è talmente bello che rimane bello anche quando ospitato in posti brutti come il santuario dell’Incoronata a Foggia, perché lo stile dell’edificio, opinabile, e lo stato degli spazi circostanti, esecrabile, sono dettagli in confronto alla luce emanante da Dio incarnato. Dentro il tuo tempio, Maria, ho visto una fantastica cassetta dove gettare amuleti e cornetti, con scritto: “Fidati pienamente di Gesù. Liberati da ogni inganno e superstizione”. Dovrebbero venire qui a convertirsi i pagani, i tifosi, i sindaci di Palermo che fanno retromarcia quando incontrano un gatto nero, i concorrenti del Grande Fratello che accusano altri concorrenti del Grande Fratello di “portare sfiga”, tutti i meschini credenti nella scaramanzia, nella numerologia, nel ferro di cavallo, nel corno di corallo... Dovrebbero ascoltare il raro allenatore non cabalistico Mourinho: “Non sono superstizioso, sono cattolico”. Dovrebbero leggere il santo Ippolito che i fabbricanti di portafortuna nemmeno li battezzava. Dovrebbero buttare nella cassetta i loro vani ammennicoli: tornerebbero a casa liberi.

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  • Camillo Langone
  • Vive tra Parma e Trani. Scrive sui giornali e pubblica libri: l'ultimo è "La ragazza immortale" (La nave di Teseo).