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preghiera

Ode a Gabriele D'Annunzio

Camillo Langone

Che il poeta de "La pioggia nel pineto" ci protegga dai detrattori del piacere che è libertà, bellezza, godimento, e anche spreco

Gabriele, divino Gabriele, vate e patrono di noi edonisti, proteggimi dagli avanguardisti del dispiacere, dagli architetti punitivi come quelli con cui ho dibattuto sotto le tue finestre l’altro giorno al Vittoriale (per GardaLo!, il festival del Garda Lombardo): l’accanito architetto collettivista Gianni Biondillo (“Milano è troppo legata alla mobilità privata!”) e lo spietato architetto collettivista Italo Rota (“Bisogna consumare meno energia! Bisogna rinunciare a delle libertà!”).

Per costoro, insigni esponenti di una categoria professionale conformista quasi per definizione, la libertà è obsoleta e se ami la libertà sei vecchio e devi prendere esempio, anzi ordini, dai giovani, che sempre secondo loro sarebbero una compatta falange di fanatici, di fanatici ambientalisti per la precisione, miliziani che non daranno tregua finché non avranno vietato cravatte e condizionatori. Gabriele, divino Gabriele, riporta nel mondo un po’ del tuo gusto dello spreco che è godimento, bellezza, ricchezza, vita.

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  • Camillo Langone
  • Vive tra Parma e Trani. Scrive sui giornali e pubblica libri: l'ultimo è "La ragazza immortale" (La nave di Teseo).