LaPresse 

preghiera

Perché nessuno ricorda Fausto Cigliano, cantante oraziano

Camillo Langone

Indubbiamente era uomo d'altri tempi, d'altri tempi la chitarra, la delicatezza, lo stile, come d'altri tempi era il suo cavallo di battaglia, "Simmo 'e Napule paisà". Canzone qualunquista, dissero, dunque utile nella presente oppressione sociale dell’individuo

Secondo me non se lo ricordava nessuno, Fausto Cigliano, quand’è morto un mese fa (questa è una Preghiera di trigesimo). L’ho dedotto dalle dimensioni degli articoli che gli hanno dedicato, brevi, tristi copiaincolla, e dai funerali non pervenuti. Possibile che nessuno abbia trovato, per raccogliere una testimonianza, la mail di John Turturro che in “Passione”, nel 2010 non un secolo fa, lo filmò mentre suonava e cantava “Catarì”? Indubbiamente Cigliano era uomo d’altri tempi, d’altri tempi la chitarra, la delicatezza, lo stile, come d’altri tempi era il suo cavallo di battaglia, “Simmo ’e Napule paisà”, canzone del 1944 che interpretò nei Sessanta.

D’altri tempi eppure perfetta per i tempi nostri. Canzone qualunquista, dissero, dunque utile nella presente oppressione sociale dell’individuo. Per questi tempi di dietrologie: “Nun vale cchiù a niente ’o ppeccomme e ’o ppecché”. Per questi tempi di memoria vendicativa: “Scurdámmoce ’o ppassato”. Per questi tempi salutisti e dualisti: “Io, nu poco fatto a vino / penzo ô mmale e penzo ô bbene”. Per questi tempi di sacrifici richiesti in nome di magnifiche sorti ambientaliste od occidentaliste: “Pigliammo ’o minuto / che sta pe’ passá”. Che qualcuno faccia una cover di questa canzone oraziana, che venga ricordato Fausto Cigliano, cantante umano.

Di più su questi argomenti:
  • Camillo Langone
  • Vive tra Parma e Trani. Scrive sui giornali e pubblica libri: l'ultimo è "La ragazza immortale" (La nave di Teseo).