I Monty Python nella partita di calcio filosofi greci vs filosofi tedeschi (screen da YouTube)  

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Lo stoicismo è antidoto al tifo calcistico

Camillo Langone

Seneca, Epitteto e Marco Aurelio ci mettono in guardia dal male che sono le emozioni. L’Italia vince? L’Italia perde? In entrambi i casi bisogna prenderla con filosofia: non cambia nulla

Come antidoto al tifo calcistico si leggano “Sette brevi lezioni sullo stoicismo” di John Sellars (Einaudi). Lo dico a chi segue gli europei, io non ne ho proprio bisogno… L’autore, professore all’università di Londra, ricorda come i filosofi stoici raccomandassero di evitare le emozioni, causa di molti guai. Dunque fino all’11 luglio è saggio tenere spenta la tv. Oppure accenderla se si è compresa la lezione di Seneca, secondo il quale “non accade mai nulla di male, dato che tutti gli avvenimenti esterni non sono né buoni né cattivi in se stessi”. L’Italia vince? L’Italia perde? In entrambi i casi bisogna prenderla con filosofia: non cambia nulla. O forse è addirittura meglio perdere perché, sempre secondo il filosofo romano, “non c’è peggior sorte del lusso e della ricchezza ininterrotti, che serviranno solo a renderci pigri, compiaciuti, ingrati e insaziabili” (sembra l’identikit del tifoso juventino fino allo scorso campionato). Il tifo è una brutta malattia ma esistono medicine e lo stoicismo è una di queste, e se leggere Sellars, dunque Seneca, Epitteto, Marco Aurelio, non basterà a risolvere il problema delle emozioni almeno farà capire che le emozioni sono un problema.

  • Camillo Langone
  • Vive tra Parma e Trani. Scrive sui giornali e pubblica libri: l'ultimo è "La ragazza immortale" (La nave di Teseo).