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preghiera

Contro lo spritz

Camillo Langone

C'è chi pretende la dolce broda non solo al bar, ma anche in vineria. E se qui gli viene negata, le squadracce arancioni partono all'assalto di Tripadvisor, augurando il fallimento a chi difende la cultura e il piacere del vino

Si noti come la democrazia sia tirannia della maggioranza in ogni campo, perfino alcolico. Si prenda lo spritz, il bere democratico. Agli spritzomani non basta trovare la loro dolce broda in ogni bar dal Brennero a Pantelleria: la pretendono anche in ogni vineria. E quando (assai di rado) non la trovano, anziché spostarsi nel bar a fianco scrivono una stroncatura del locale minoritario. Su Tripadvisor chi non serve il bicchierone sciroppato, siccome amante della civiltà del vino, della cultura del vino, del piacere del vino, viene definito arrogante e antipatico, meritevole di fallimento. Se sei un oste veneto e non servi spritz vieni considerato un traditore della patria, anziché, come sarebbe giusto, il salvatore della Valpolicella, di Breganze e dei Colli Euganei...

Nemmeno si accorgono del sottile razzismo: è come dire che i negri hanno il ritmo nel sangue dire che i veneti nel sangue hanno lo spritz... Se il riottoso è addirittura di Padova, capitale delle squadracce arancioni, rischia grosso. “Non fanno spritz. Locale pieno di gente con la puzza sotto al naso” si scrive in giro dell’enoteca La Moscheta, e sembrano le maledizioni di Gramsci contro la borghesia. Aveva ragione Aristotele, la democrazia è la degenerazione della politica: non tollera la differenza nemmeno al bar, il dèmos ubriaco di potere e di prosecco.

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  • Camillo Langone
  • Vive tra Parma e Trani. Scrive sui giornali e pubblica libri: l'ultimo è "La ragazza immortale" (La nave di Teseo).