Foto: Alex Simpson

Preghiera

La televisione fa estinguere le poltrone

Camillo Langone

Profumano di antico e richiamano al buon vecchio salotto da conversazione. Ma nei negozi di arredamento vanno sempre meno di moda (come le povere librerie non-Ikea)

Negli ultimi giorni ho visitato vari negozi di arredamento dove ho visto molte cucine, molti tavoli, molti divani, e pochissime poltrone e librerie. Come mai? Ah, giusto, le librerie monumentali, capaci di sorreggere pesantissime enciclopedie, non si usano più, e per gli sfondi da videoconferenza bastano quelle Ikea o similari. Ma le poltrone? Ho capito il loro destino analizzando i divani che vanno per la maggiore, modelli per stravaccarsi anziché sedersi, spesso muniti di cosiddette penisole. Insomma divani per guardare la televisione.

 

Sarà che ho dolce memoria di salotti pre-televisivi o a-televisivi e dunque col divano accostato alla parete e davanti un paio di poltrone: il salotto da conversazione. Sarà che subire passivamente (telegiornali, commissari, opinionisti, presidenti, partite...) non mi interessa minimamente. Mi è venuta voglia di una bella poltrona da fumo e da lettura: profumo di antico oltreché, se in pelle, vibrazione erotica.

  • Camillo Langone
  • Vive tra Parma e Trani. Scrive sui giornali e pubblica libri: l'ultimo è "La ragazza immortale" (La nave di Teseo).