(foto dal profilo Facebook di Franco Arminio)

Preghiera

Non ci servono poeti politicanti

Camillo Langone

Non bastava la Chiesa di Bergoglio ridotta a ospedale da campo: il 'paesologo' Franco Armino lancia l'idea di un ministro dal mondo della poesia. Che però non è affatto la Caritas

Papa Franco come Papa Francesco. La similitudine mi è venuta in mente leggendo la richiesta a Draghi del solenne poeta Franco Arminio, irpino pontefice, vicario di Carlo Levi, primate d’Appennino, pastore della Chiesa paesologica. Dal suo pulpito sul crinale (paesaggio che conosco e che amo, limitrofo e tanto simile alla mia Lucania), Arminio ha pregato affinché nel nuovo governo ci sia un ministro poeta: “Se abbiamo bisogno di banchieri, dobbiamo anche aver bisogno di poeti. Se esiste la massoneria, deve esistere anche qualcuno che sia veramente dalla parte dei fragili”. Anticapitalismo molto bergogliano a parte, non ho capito cosa c’entri la poesia con la fragilità. La poesia non è la Caritas, anzi, i poeti sono gli esseri più egoisti che abbia conosciuto e Arminio, ipocondriaco e grafomane, non può fare eccezione. Sarebbe già molto se i poeti facessero poesia. Ma niente, smaniano per fare politica... E così come Papa Francesco vuole una Chiesa ridotta a ospedale da campo, abdicante alla sua missione che è il culto reso a Dio, Papa Franco vuole la Cultura ridotta a infermeria, abdicante alla sua missione che è il culto reso alla lingua. Che la mia fede nella letteratura sopravviva alle prediche arminiane.

 

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  • Camillo Langone
  • Vive tra Parma e Trani. Scrive sui giornali e pubblica libri: l'ultimo è "La ragazza immortale" (La nave di Teseo).