Preghiera

Florenskij sia lodato. "La prospettiva rovesciata" è un inno al Medioevo

Camillo Langone

Per Pavel Florenskij la pittura medievale mirava a creare simboli, non copie della realtà. Poi con Giotto l'inizio della fine. Un simile gigante sarebbe fucilato anche oggi

Sia lodato Pavel Florenskij, che prima di essere ucciso dai comunisti ha trovato il modo di scrivere “La prospettiva rovesciata” (Adelphi), inno al Medioevo e stroncatura del Rinascimento. La pittura medievale “si pone come scopo la creazione non di copie ma di simboli della realtà”, mentre quella rinascimentale, venuta meno la concezione religiosa del mondo, “al posto della teurgia pone un’arte illusionistica”.

 

Sia lodatissimo Florenskij quando vede in Giotto un artista mondano, positivistico, antiascetico, insomma l’inizio della fine (molto meglio, per lui ortodosso, i pittori di icone, e per me cattolico, il Sassetta), e quando spiega come quel poco di buono contenuto in Leonardo, Raffaello, Veronese non provenga dall’applicazione della prospettiva ma dalle violazioni della medesima. Un simile gigante rischierebbe di essere fucilato anche oggi.

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  • Camillo Langone
  • Vive tra Parma e Trani. Scrive sui giornali e pubblica libri: l'ultimo è "La ragazza immortale" (La nave di Teseo).