La chef filippina Zhe Jacinto

Prima i filippini

Camillo Langone

Per trovare veri campioni dell’antropocentrismo ormai sono costretto a guardare fuori dalle frontiere italiane

Interpreto Matteo Salvini, kiplinghianamente, come ultimo appello dell’uomo bianco ma, a parte il problema delle cattive abitudini alcoliche (l’odinica birra), non vedo qualità nella risposta, più social che sociale e figuriamoci culturale. Per dire, il vicepresidente del Consiglio quando su Instagram pubblica un cagnucolo salvato dai vigili del fuoco, oppure un botolo a cui risparmiare il trauma dei botti di Capodanno, ottiene il quadruplo dei cuori di quando pubblica i baldi giovani della Lega. E dunque, scaltro, moltiplica i post animalisti. Per trovare campioni dell’antropocentrismo sono costretto a uscire fuori dai confini nazionali e pure continentali, a spingermi nelle Filippine dove Zhe Jacinto, cuoca colà famosa, per realizzare i suoi prelibati piatti tradizionali sgozza galline e macella maialini personalmente. Nelle Filippine, ci informa Matzuzzi, ogni anno si celebrano più battesimi che in Francia, Spagna, Italia e Polonia messe assieme. E una cuoca giovane e tanto caruccia si fa fotografare mentre sgozza la gallina necessaria alla sua zuppa di papaia, ginger, chili, acqua di cocco e sangue appunto di gallina. Prima i filippini?

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  • Camillo Langone
  • Vive tra Parma e Trani. Scrive sui giornali e pubblica libri: l'ultimo è "La ragazza immortale" (La nave di Teseo).