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Anche i santi avrebbero applaudito il gommista di Monte San Savino

Camillo Langone

Per San Tommaso d’Aquino “non è necessario per la salvezza dell’anima che uno rinunzi alla legittima difesa", per San Bernardo da Chiaravalle “quando uccide un malfattore, non deve essere reputato un omicida ma un malicida”

Salvini usa i social, i Santi purtroppo non li usano e allora provo io a dar loro voce. Molti sanno che il gommista di Monte San Savino, dopo 38 furti uccisore di un ladro, oltre che dai suoi amici è stato applaudito dal capo della Lega. Nessuno sa che il commerciante toscano è stato applaudito anche da San Tommaso d’Aquino (“Non è necessario per la salvezza dell’anima che uno rinunzi alla legittima difesa per evitare l’uccisione di altri: poiché un uomo è tenuto di più a provvedere alla propria vita che alla vita altrui”) e ancor più sonoramente da San Bernardo da Chiaravalle (“Quando uccide un malfattore, non deve essere reputato un omicida ma un malicida”). Lo si sappia. Non si lasci il monopolio del buon senso a una parte politica e nemmeno alla politica in generale, ci si rivolga alla religione, si chieda consiglio ai Santi che prima di vivere fra gli angeli hanno vissuto, come noi ora, fra i delinquenti.

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  • Camillo Langone
  • Vive tra Parma e Trani. Scrive sui giornali e pubblica libri: l'ultimo è "La ragazza immortale" (La nave di Teseo).