I tornelli a Venezia (foto LaPresse)

Se non vi piacciono i tornelli a Venezia visitate Foggia

Camillo Langone

Basta coltivare l’orrore per le masse, sentimento necessario per chiunque tenga alla propria singolarità, ed ecco che Reggio Emilia si fa più attraente di Parma e Gravina diventa preferibile a Matera

I tornelli a Venezia e adesso il blocco dei passi dolomitici come richiesto da Reinhold Messner: di bene in meglio, mi viene da dire. Tutto complotta a favore della mia scelta per un’Italia che non chiamo minore (sarebbe darle della minorata) né provinciale (sono più per la dimensione municipale) e che è piuttosto un’Italia aurea e media, in senso oraziano, e dunque è Crema, Rovigo, Faenza, Pistoia, Senigallia, Viterbo, Altamura… Ammetto di essere un privilegiato, un maieuta talmente dotato da poter estrarre qualcosa di bello, o almeno di piacevole, da qualsivoglia località, perfino da Foggia o da Alessandria (non parlo per dire, c’ero domenica scorsa nella città della Borsalino, e sono riuscito a sognare di viverci). Ma è sufficiente coltivare l’orrore per le masse, sentimento necessario per chiunque tenga alla propria singolarità, ed ecco che Reggio Emilia si fa più attraente di Parma e Gravina diventa preferibile a Matera. Prego di trovare il tempo per visitare Cuneo, Savona e Sondrio, gli ultimi capoluoghi che mi mancano a nord della Calabria. Di sicuro non troverei tornelli o blocchi.

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  • Camillo Langone
  • Vive tra Parma e Trani. Scrive sui giornali e pubblica libri: l'ultimo è "La ragazza immortale" (La nave di Teseo).