Bolzano, piazza del Tribunale. Foto via Wikimedia commons

Meglio non usare Hannah Arendt per spernacchiare un morto

Camillo Langone

Si può sputare su un nemico defunto, ma meglio usare le frasi di chi è stato perseguitato da un nemico vero

Si fanno belli spernacchiando un morto, i talebani della democrazia. A Bolzano hanno semicoperto un brutto bassorilievo raffigurante Mussolini a cavallo con una bellissima scritta di Hannah Arendt: “Nessuno ha il diritto di obbedire”. Splendido, e però maramaldesco. Si facciano belli, se ne sono capaci, spernacchiando le ideologie illiberali in sella. Usino il pensiero della filosofa tedesca contro l’ambientalismo, che impone l’obbedienza alla raccolta differenziata, contro l’animalismo, che impone l’obbedienza al divieto di caccia al gabbiano e allo storno, contro il femminismo, che impone l’obbedienza alla mostrificazione del maschio… Oppure continuino a sputare su un nemico defunto: evitando però di usare le frasi di una persona che venne perseguitata da un nemico vivo.

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  • Camillo Langone
  • Vive tra Parma e Trani. Scrive sui giornali e pubblica libri: l'ultimo è "La ragazza immortale" (La nave di Teseo).