Ansa

a ogni cosa il suo tempo

Salvini vuole una sua Atreju, una Pontida del Sud. Cronaca di una cena

Giovanni Lamberti

Il ministro dei Trasporti lancia il 2026 della Lega tra appuntamenti strategici e sfide elettorali. Da Roccaraso a Venezia, il Capitano prepara la corsa verso le politiche del 2027

Un anno disseminato da una decina di eventi, un cronoprogramma 2026 ben cadenzato che si concluderà con una festa “stile Atreju”. Quattro giorni a Milano, con i leader nazionali e ospiti internazionali. E’ piaciuta a Matteo Salvini la kermesse di Fratelli d’Italia, “in casa vostra con garbo mi permetto di dire a nome della Lega lunga vita a questa comunità politica, viva Atreju”, aveva detto domenica nel suo intervento. Il vicepremier vorrebbe replicarla e farne un appuntamento rituale. Come Pontida che l’anno a venire si terrà il 20 settembre. Ma alla cena di mercoledì sera con i parlamentari (non c’erano né il generale Roberto Vannacci né Giancarlo Giorgetti che festeggiava il compleanno, ma i ministri Giuseppe Valditara, Alessandra Locatelli e Roberto Calderoli) per lo scambio degli auguri di Natale, il titolare dei Trasporti e delle Infrastrutture ha disegnato la Lega che verrà nei prossimi “sedici mesi”, ovvero fino al voto per le politiche, previsto secondo Salvini a maggio 2027. La novità è che ci sarà un’altra “Pontida”. Per gli amministratori e i parlamentari del centro e del sud. Tra circa un mese – per l’esattezza il 23, 24 e 25 gennaio – tutti a Roccaraso. Per un bel ritrovo durante il quale, con ministri e sottosegretari, si discuterà delle politiche per il Meridione. Perché il Capitano non rinuncia alla Lega nazionale. Quattrocento euro a persona, due notti in un albergo nella località sciistica abruzzese scelta spesso da Forza Italia per iniziative azzurre. Qualcuno ha storto il naso, “quattrocento euro sono troppi!”, ma fatto sta che chi vorrà far parte delle liste per rientrare in Parlamento la prossima legislatura non potrà mancare. E non si potrà mancare il 7 marzo, quando si terrà una manifestazione a favore del Ponte sullo Stretto organizzata da tutto il centrodestra nelle regioni interessate e dai comitati per il sì. Idem il 18 aprile, in occasione del Remigration Summit, ovvero la manifestazione dei patrioti europei alla quale Salvini ha invitato, tra gli altri, anche Viktor Orban e Marine Le Pen.

 

 

Nel menù anche una riunione dei sindaci a Venezia ai primi di maggio, un’iniziativa con i giovani a luglio, probabilmente in Emilia Romagna, e un’assemblea programmatica del partito a novembre. In mezzo il referendum sulla separazione delle carriere a marzo – la richiesta alle sezioni è quella di darsi da fare per portare i cittadini al voto per il sì – e soprattutto le prossime elezioni amministrative a maggio-giugno. Poi nel 2027 la “competition” con FdI per il candidato in Lombardia per il post Attilio Fontana. Salvini ai suoi ha chiesto di evitare fughe in avanti: non è rivendicando per la Lega ogni giorno il candidato che arriverà un’apertura da parte di Fratelli d’Italia. Ogni cosa a tempo debito, insomma. E in preparazione c’è la partita sulla legge elettorale, perché la convinzione del leader leghista è che si andrà a votare con il proporzionale, con un premio di maggioranza del 15 per cento per chi incassa almeno il 40 per cento dei consensi. Fratelli d’Italia non intende neanche aspettare il referendum sulla giustizia, l’obiettivo è mettere in agenda il dossier già a gennaio. “Noi dobbiamo superare ampiamente la doppia cifra alle elezioni”, l’asticella fissata dal segretario ai suoi all’hotel Parco dei Principi, tra cavatelli e cannelloni, omelette e panettone finale. I parlamentari hanno versato 50 euro ciascuno per regalare al leader un viaggio in Nord Europa. “Ma è meglio che lo fai al nord Italia”, ha scherzato il capogruppo della Lega al Senato Massimiliano Romeo.

Di più su questi argomenti: