(foto Ansa)
l'intervista
Giordano (Ecr): “No a cessioni territoriali inaccettabili per Kyiv”
Il deputato di FdI e segretario generale dei Conservatori europei: "Da Trump toni coloriti, ma molte delle critiche del presidente americano riflettono osservazioni che abbiamo fatto anche noi verso l'Ue. La nostra linea per l'Ucraina resta quella di una pace giusta e duratura. Ci saranno nuovi ingressi in Ecr"
“Il sostegno dell’Italia all’Ucraina non è mai venuto meno e l’incontro di martedì a Palazzo Chigi lo conferma. Siamo pienamente consapevoli della fase difficilissima che Kyiv sta vivendo e proprio per questo serve il massimo realismo: la pace non si costruisce con gli slogan, ma con negoziati seri”. Antonio Giordano, deputato di Fratelli d’Italia e segretario generale dei Conservatori europei (Ecr), lo dice all’inizio di quest’intervista col Foglio, nel day after della visita del presidente ucraino Volodymyr Zelensky a Roma: “La nostra linea resta quella di una pace giusta e duratura, che non può passare attraverso concessioni territoriali inaccettabili e che garantisca indipendenza, sovranità e sicurezza al popolo ucraino”, spiega l’esponente di FdI. Nell’incontro Meloni ha confermato la fiducia in Donald Trump, ma ci si può fidare di un presidente degli Stati Uniti che ogni giorno attacca l’Europa, ‘debole e decadente’? Non ci si dovrebbe muovere più a contatto con i cosiddetti “paesi volenterosi” come Francia, Germania e Inghilterra? “Il linguaggio di Trump è noto per i suoi tratti coloriti; peraltro molte delle sue critiche riflettono osservazioni che abbiamo rivolto noi stessi verso un’Unione poco incisiva. I rapporti con gli Stati Uniti restano centrali: l’Italia mantiene un approccio pragmatico e rispettoso verso qualsiasi amministrazione scelta dagli elettori americani, perché la relazione transatlantica è per noi un pilastro strategico”, risponde Giordano. “Quanto ai partner europei, il dialogo con Francia, Germania e Regno Unito è certamente importante, ma la forza dell’Europa risiede nell’unità dei Ventisette, non in formati ristretti. La priorità è costruire un’Unione più capace di difendere i propri interessi e di essere un partner autorevole degli Stati Uniti”, aggiunge il deputato.
Ecr ha sempre espresso una posizione di sostegno all’Ucraina, soprattutto FdI. Siete preoccupati che la “freddezza” della Lega possa portare a uno stop verso nuovi aiuti? “La posizione dei Conservatori europei e di Fratelli d’Italia sul sostegno all’Ucraina è sempre stata chiara e coerente fin dall’inizio del conflitto”, ragiona ancora il segretario generale Giordano. “L’Italia ha mantenuto gli impegni assunti con Kyiv e continuerà a farlo nel quadro della strategia condivisa con gli alleati, perché credibilità internazionale e sicurezza europea richiedono continuità. Non vedo rischi di stop: esiste una dialettica politica fisiologica e anche utile, ma a valle di questo confronto le decisioni sono state e continueranno a essere assunte in maniera unitaria, come questa maggioranza di governo ha sempre dimostrato”. Ecr terrà venerdì ad Atreju un panel sulle sfide che attendono i Conservatori, mentre a Roma sono in corso gli Ecr study days del gruppo parlamentare. Quali linee traccerete da qui ai prossimi anni? Sono previsti nuovi ingressi nella famiglia dei Conservatori? “Permettetemi innanzitutto di fare i complimenti all’organizzazione di Atreju, che nella splendida cornice di Castel Sant’Angelo è diventata una meravigliosa festa di popolo in cui si parla anche di politica”, dice Giordano. “Lavoreremo per elaborare le priorità dei prossimi anni: difesa dei confini, sicurezza energetica, sostegno alla nostra base industriale e agricola, riduzione della burocrazia europea. Il Partito dei Conservatori europei è in crescita e sì, ci aspettiamo nuovi ingressi: sempre più forze condividono l’idea di un’Unione che si concentri su poche grandi missioni comuni, lasciando il resto alle competenze degli Stati”. Ma quali sarebbero i valori europei che, in scia alle parole di Trump, l’Ue deve recuperare? “L’Europa deve tornare a mettere al centro alcuni valori semplici ma decisivi: libertà, responsabilità, radici culturali e cristiane, rispetto delle identità nazionali, sostegno a chi lavora e produce, sicurezza per i cittadini e per le famiglie”, conclude Giordano. “Dentro Ecr discuteremo di come questi valori possano tornare a guidare le scelte politiche, correggendo una deriva tecnocratica che ha allontanato troppe persone dalle istituzioni europee. Solo così l’Europa può recuperare credibilità e fiducia”.