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Oro Bankitalia, "Salvate il soldato Malan", dice Misiani (Pd). Borghi consiglia FdI: "Usate il mio testo del 2019"
Nonostante il parere negativo della Bce, il governo non ha intenzione di fermarsi. Ma lo scenario è lo stesso del 2019. "C’è una battaglia ideologica dietro: sono le sirene antieuro del passato che puntualmente ritornano"
Roma. La ricerca del governo per trovare l’oro continua. Si scava a fondo ma per ora la pala si è infranta contro un muro. Martedì la Bce ha pubblicato un parere, richiesto dal Mef, che boccia l’emendamento sulle riserve auree della Banca d’Italia proposto dal capogruppo di FdI Lucio Malan, ma il governo non ha intenzione di fermarsi. “Ora tutti si interessano di questa cosa qua, bene”, dice al Foglio Claudio Borghi, senatore della Lega che già nel 2019 aveva provato a trasferire la proprietà delle riserve auree da Palazzo Koch al governo con un disegno di legge a sua prima firma. Non andò bene, la proposta fu bocciata da un parere di Mario Draghi, allora presidente della Bce. Ma negli anni Borghi ha continuato a sostenere la proposta. Quando recentemente è rispuntato l’emendamento simile di FdI, infatti, il senatore ha commentato con giubilo: “Ero rimasto che una cosa del genere non potesse entrare in legge di Bilancio. Ma se invece rientra la appoggerò entusiasticamente, non sono geloso”. Cosa ne pensa ora di questo nuovo stop della Bce? “Non c’è nessuno stop. Se la Bce avesse il potere di bloccare gli emendamenti, mi inquieterebbe”.
Il punto è che l’emendamento deve essere riformulato, di nuovo. Borghi, per sbrogliare la matassa, consiglia a FdI di riprendere il suo disegno di legge perché “il parere della Bce nel 2019 fu positivo, anche se non so perché tutti dicono che fosse negativo, con un’unica condizione: avrei dovuto togliere dalla mia proposta di legge la frase ‘ad esclusivo titolo di deposito’”. Che avrebbe significato relegare alla Banca d’Italia il ruolo di mero custode delle riserve auree. Era proprio ciò a cui puntava la proposta di legge: togliere a Palazzo Koch la piena disponibilità delle riserve auree, elemento che la Bce contesta oggi. Questo perché, secondo i trattati europei, le riserve devono essere detenute e gestite dalle banche centrali nazionali e devono risultare nel loro stato patrimoniale. Si può affermare che “l’oro appartiene al popolo”, d’altronde la Banca d’Italia è un istitututo di diritto pubblico, ma all’interno di questo quadro regolatorio e istituzionale. Insomma, se si vuol dire che l’oro è del popolo non si può sostenere che è nella disponibilità del governo. Intanto il Mef sta riformulando l’emendamento insieme alla Banca d’Italia per renderlo compatibile con le indicazioni della Bce. Cosa ne pensa Borghi? “Ma sì, l’unica cosa da stabilire in questa legge è la proprietà, che deve essere in capo allo stato italiano”. Il punto contestato, però, è proprio questo. “Ma perché dovrebbe esserlo? L’anomalia è nostra. Se dici ai tedeschi che le riserve auree non sono dello stato, danno fuoco all’Eurotower”, se la ride. Ma un testo bollinato da Bankitalia non sarebbe in linea con il Borghi pensiero. “Ma perché deve pensare questo?”, dice il senatore della Lega lasciando spazio a qualche sorpresa.
Insomma, la proprietà dell’oro dovrebbe essere dello stato, ma resta nel bilancio della Banca d’Italia che lo detiene e gestisce. “Ma questo non è possibile”, dice il senatore dem Antonio Misiani. “Bankitalia è una istituzione pubblica, di cosa parliamo? Siamo francamente sconcertati dalla volontà di mantenere l’emendamento dopo la bocciatura”. Perché? “Quel terreno è impraticabile dal punto di vista tecnico e normativo. Mi sembra che FdI torni a sventolare bandiere del passato, ricordo Giorgia Meloni predicare l’uscita dall’euro e la separazione della Banca d’Italia dal sistema europeo”. Ma ora il governo ha abbandonato la linea No euro, perché riprenderla ora? “La verità – dice Misiani – è che c’è una battaglia ideologica dietro: sono le sirene antieuro del passato che ritornano. Quando vediamo una forza di governo mettere le mani sull’oro ci preoccupiamo: è un patrimonio degli italiani, non è a disposizione del governo di turno. Che rimanga in Bankitalia così siamo tutti più tranquilli”. Quindi che si fa? “Se FdI volesse fare qualcosa di utile, dovrebbe far rientrare l’oro dagli Stati Uniti, visto che Trump è un loro amico, e poi ritirare l’emendamento”. Ma un testo scritto da Mef e Bankitalia lo votereste? “Da valutare, però deve essere scritto da Bankitalia e non da Malan”. Ma a cosa servirebbe un emendamento così?. “Allora non ha capito, ormai si tratta solo di salvare il soldato Malan!”.
l'editoriale dell'elefantino