l'intervento
Meloni: "Non vedo incrinarsi i rapporti con gli Usa ma l'Europa deve sapersi difendere da sola"
La premier ospite del Tg La7: "Sull'Ucraina la linea del governo resta la stessa. Il premierato? Una riforma economica"
"Non parlerei di un incrinarsi dei rapporti tra Usa ed Europa. Questo documento di Trump dice qualcosa che va avanti da tempo, ovvero un processo storico inevitabile. Quando appalti la sicurezza a qualcun altro devi sapere che c'è un prezzo da pagare. Quello che è accaduto al vertice della Nato è questa cosa qui, a me non ha stupito. Sappiamo che è un processo inevitabile ed è un'occasione per noi. Chiaramente la difesa ha un costo economico e produce una libertà politica". Lo ha detto la premier Giorgia Meloni ospite del Tg La7 condotto da Enrico Mentana. Una replica anche alle parole del presidente americano Donald Trumo che oggi aveva paventato il rischio della "cancellazione della civiltà" europea. La presidente del Consiglio ha risposto a varie domande: dalla situazione in Ucraina a quella di Gaza, passando per il referendum sulla giustizia e le riforme che il governo vorrebbe portare a termine.
"La linea del governo è chiara: abbiamo sostenuto l'Ucraina per costruire la pace. Non si costruisce con le buone intenzioni ma con la deterrenza, se non avessimo sostenuto l'Ucraina avremmo avuto una nazione invasa e avremmo pagato un prezzo. Oggi ci sono embrioni negoziali grazie al lavoro di sostegno. Quindi la linea del governo deve rimanere la stessa perchè vogliamo costruire la pace", ha detto Meloni. "L'Italia ha potuto avere in questa questione una postura seria e forte grazie a una maggioranza compatta, io ascolto sempre quello che dicono gli alleati, aiuta a ragionare e prendere decisioni consapevoli", ha precisato rifiutando il dibattito su filorussi e filoucraini: "I fili ce li hanno i burattini, siamo tutti filoitaliani. Come si difende meglio l'interesse degli italiani? Ci riguarda quello che accade in Ucraina, pagheremmo un prezzo alto facendo scelte diverse".
Sul riconoscimento dello Stato della Palestina Meloni ha detto di rimanere "fedele alla linea indicata dal Parlamento: ha votato una risoluzione che prevede il riconoscimento dello Stato palestinese quando si materializzeranno due condizioni, il disarmo di Hamas e la certezza che non abbia un ruolo nella governance di Gaza. Gli sforzi italiani sono rivolti a implementare il piano di Trump, che è complesso ma è un'occasione che potrebbe non tornare". Mentre sulla postura nei confronti dell'azione del governo israeliano, Meloni ha aggiunto: "Noi timidi? No, siamo sempre stato molto chiari con Israele" su quanto succede in Cisgiordania.
"Tranquilli, il governo rimane in carica fino a fine legislatura comunque vada il referendum sulla giustizia. Consiglio di andare a votare guardando al merito delle norme, la giustizia può migliorare", ha detto Meloni a proposito del referendum sulla giustizia. Sulla riforma del premierato, invece, Meloni ha detto che "il premierato è una riforma economica e sono determinata a portarla a termine. Non lo faccio per me, perché questo è un governo stabile, ma per chi viene dopo".
l'editoriale dell'elefantino