Luca Zaia (Ansa)
l'altra lega alla riscossa
"Salvini ha diluito il nord", dice il segretario della Lega a Brescia. E ora le firme per Zaia arrivano in Piemonte
"Il riscontro è stato più che positivo, ed è stato davvero inaspettato", dice Michele Maggi, tra i promotori della raccolta firme. "Vannacci? Può continuare a occuparsi della Toscana se vuole". Intanto l'operazione pro Zaia incassa il sostegno del governatore Fontana e di Romeo, segretario del Carroccio in Lombardia
Il segretario del Carroccio a Brescia la spiega così: "Con la Lega nazionale la questione nord è stata diluita". Da qualche giorno nelle chat dei leghisti lomabardi - e non solo -rimbalzano dei moduli dove si legge: "Con questo appello, militanti e sostenitori sottoscrittori rivolgono al Segretario federale della Lega, Matteo Salvini, una richiesta partecipata e convinta: indicare Luca Zaia come referente della Lega per il Nord”. E' un segnale per il leader Salvini.
Nelle terre del Carroccio si raccolgono firme, si organizzano banchetti per rimettere al centro il tema del nord, un ritorno alle origini. e per chiedere che l'ex governatore veneto ne diventi il principale rappresentante. "Stiamo mandando la modulistica a quante più sezioni possibili, stiamo recuperando tutti gli indirizzi email, e non è proprio semplice. C'è anche un tema legato alle privacy", dice al Foglio Michele Maggi, segretario della sezione di Brescia e principale promotore dell'iniziativa. Ma i consensi non mancano: “Per adesso il riscontro è stato più che positivo, ed è stato davvero inaspettato. Specialmente fra le sezioni provinciali di Brescia, ci hanno mandato sin da subito molti messaggi di supporto. C'è molto entusiasmo".
L'intento della proposta, chiarisce, non va letto in chiave anti-Salvini. Si punta invece a riportare al centro l'identità e la tradizione della Lega del nord. "Essendo diventato un partito nazionale la questione nord non è venuta meno, ma si è un po' diluita – dice Maggi – e proprio per questa ragione lo stesso Salvini ha dovuto occuparsi anche di tematiche nazionali. Zaia invece ha sempre e solo parlato di nord e della questione settentrionale”. Nell'impalcatura del partito, poi, la figura di "referente” non è una novità. "Come rappresentante per il sud abbiamo Durigon. Mentre la stessa figura manca per il nord, e sarebbe necessaria averla”, dice il leghista.
La miccia di tutto è scattata all'indomani della vittoria elettorale in Veneto, dopo le oltre 200 mila preferenze ottenute dal Doge. "Adesso potrò dedicarmi di più al partito", ha detto Zaia. Il segnale che più uno di nella Lega stava aspettando. "In quel momento ho detto: 'organizziamoci e partiamo'. Averlo a nostra disposizione è un'occasione", racconta Maggi. Magari tra i vicesegretari, magari al posto di quel Roberto Vannacci che nelle regioni del nord, tra i leghisti tutto militanza e territorio, è considerato un po' un corpo estraneo. Dopo le urne venete, del resto il generale aveva minimizzato pure il successo del doge ricordando ancora una volta di aver preso oltre mezzo milione di voti alle ultime europee. "Quella uscita non mi è piaciuta – ci dice Maggi – Quelle preferenze sono calcolate in tutta italia. Zaia invece ne ha prese oltre 200 mila solo in Veneto, e non oso immaginare a quanto potrebbe arrivare a livello nazionale”. Zaia, d'altronde è un militante storico: "E fra militanti storici spesso ci si capisce in un certo modo, che invece con i nuovi arrivati non c'è”. Detto ciò, "Vannacci non è una minaccia, potrebbe essere una risorsa, ma come referente preferiamo Zaia. Se poi vuole, il generale può continuare a occuparsi della Toscana veda un po' lui”, aggiunge Maggi.
Per adesso, la proposta ha incassato l'endorsement di alcuni pezzi grossi del Carroccio. Per il presidente della regione Lombardia, Attilio Fontana, si tratta di una "buona idea con un grande significato”, mentre il segretario regionale lombardo Massimiliano Romeo ha posto la questione all’ordine del giorno del consiglio direttivo della Lega lombarda il prossimo 11 dicembre. E anche Maurizio Fugatti dal Trentino sembra interessato.
L'iniziativa, seppure nata dal basso, sembra quindi pronta a spiccare il volo e formalizzarsi come richiesta ufficiale da rivolgere al segretario federale. "Ho riscontri anche dal Piemonte, e addirittura c'è gente che non abbiamo contattato noi ma che si offre spontaneamente per far girare il materiale. Si sta creando un movimento non indifferente”, ci spiega compiaciuto Maggi. Dal Veneto, dove Zaia ha raccolto oltre 200mila preferenze, la formazione della nuova giunta Stefani ha rallentato la diffusione dell'idea: "Se hanno bisogno dei loro tempi per decidere ovviamente nessuno gli mette fretta. Noi aspettiamo”.
Dalle chat la questione potrebbe prendere corpo altrove. "Io ho personalmente organizzato un'assemblea per militanti e sostenitori – dice Maggi – dovrebbe tenersi martedì o mercoledì prossimo”. Il leader del Carroccio ha rigettato l'ipotesi di una Lega a doppio binario nord-sud (sul modello tedesco Cdu-Csu), bollandole piuttosto come "chiacchiere da giornalisti che non hanno nessun fondamento”. La soluzione bresciana è diversa, ma la base sembra già pronta al cambiamento.