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l'intervista

De Magistris: “Il ritorno di Emiliano in magistratura? Paradossale”

Riccardo Carlino

"Il magistrato deve essere indipendente. Nel momento in cui ti schieri così apertamente sul piano politico sicuramente non lo appari”, dice l'ex sindaco di Napoli ed ex pm

“Se un pm inizia un percorso politico, poi non può tornare a fare il magistrato come prima”. Lo dice al Foglio Luigi De Magistris, già sindaco di Napoli ed ex pm di Catanzaro, talmente persuaso da quest’idea da essersi dimesso dalla magistratura nel 2009, ancora in veste di eurodeputato in quota Italia dei Valori. La pensa diversamente Michele Emiliano, ormai ex presidente della regione Puglia, che ha fatto ufficialmente richiesta per tornare a vestire la toga.

All’epoca della sua ultima udienza, risalente al 2003, l’ex sindaco di Bari percepiva uno stipendio di 3.500 euro. Oggi al Consiglio giudiziario di Bari chiede una ristrutturazione della carriera, sperando che il Csm lo facciano salire alla settima professionalità, il massimo grado della professione (con quasi il doppio in busta paga). “È paradossale che si faccia una valutazione di professionalità quando stai da vent'anni fuori dall'ordine giudiziario – sottolinea De Magistris – senza contare il tema della distanza di tempo, e di quanto sia cambiato il funzionamento della giustizia negli ultimi decenni”. 

Siamo nell’annoso tema delle porte girevoli, e l’ex primo cittadino di Napoli ne fa una questione di autonomia della professione: “Il magistrato deve essere indipendente. Nel momento in cui ti schieri così apertamente sul piano politico, magari puoi essere lo stesso autonomo e imparziale, ma sicuramente non lo appari. Ma la mia è una considerazione oggettiva, con Emiliano ho un ottimo rapporto”. 

Tuttavia, per un magistrato estromesso (o trombato) dalle elezioni qualche altra strada c’è. “Può ad esempio entrare ai massimi vertici della dirigenza dello stato, magari in un ministero, nella pubblica amministrazione o in qualche apparato statale – ipotizza De Magistris – ma per me non può tornare ad amministrare la giustizia e fare ciò che faceva prima”. Fra politica e magistratura, meglio separare le carriere.