Puglia infelix, ma…

Fratoianni vede il bicchiere di Avs mezzo pieno, nonostante il caso Vendola

Marianna Rizzini

Qualcuno (dal Pd) è stato poco generoso con l'ex leader arcobaleno Vendola? Fratoianni respinge i sospetti: "Analizzeremo le ragioni del dato deludente in casa nostra. Quando le cose non vanno bene, bisogna capire subito dove si è sbagliato. Detto questo, il risultato positivo nelle altre regioni ci incoraggia"

Vede comunque il bicchiere mezzo pieno, dopo le regionali, Nicola Fratoianni, segretario di Sinistra italiana e co-leader di Avs con il verde Angelo Bonelli. “Continuiamo a crescere”, dice infatti al Foglio, nonostante l’ex governatore Nichi Vendola non sia stato eletto nella Puglia della primavera che fu, a dispetto delle sue quasi diecimila preferenze e dopo una campagna segnata dal “niet” del neo governatore dem Antonio Decaro: o me o loro (l’altro era il governatore uscente Michele Emiliano), aveva detto Decaro, solo che per Vendola, che non è esponente del Pd, il “niet” non aveva segnato lo stop ma soltanto l’inizio della strada in salita. E Avs, che in Campania e in Veneto ha eletto due consiglieri e a livello nazionale sfiora nei sondaggi il 7 per cento, in Puglia arriva al 4, ma non entra in consiglio anche per effetto della legge elettorale che calcola la percentuale sulla base dei voti ottenuti dal presidente. Qualcuno (il Pd?) è stato poco generoso con l’ex leader arcobaleno Vendola? Fratoianni respinge i sospetti: “Il dato della Puglia è deludente, ne analizzeremo le ragioni in casa nostra”. Panni sporchi in famiglia, però c’erano alcuni ex vendoliani nelle liste civiche del neo-governatore. “Ripeto, rigetto questo tipo di ricostruzioni. Quando le cose non vanno bene, bisogna capire subito dove si è sbagliato, correggere e ripartire. Detto questo, il risultato positivo nelle altre regioni ci incoraggia”. Avs cresce a livello nazionale, ma spuntano problemi nel campo largo. Per una Schlein testardamente unitaria, infatti, c’è un Giuseppe Conte arrembante. “Io ora guardo al dato che più rileva”, dice Fratoianni: “C’è una coalizione unita e coesa che gioca pienamente la partita. Una partita aperta. Si tratta allora di dare stabilità al profilo di un’alternativa e di definire un programma che non viva solo nell’interlocuzione tra segretari di partito, ma nel paese e con il paese, dove ci si misura con problemi materiali”. Le primarie aleggiano, tuttavia. “Abbiamo le nostre idee, le metteremo a disposizione e le faremo valere. Il resto seguirà. E le variabili sono molte, a partire dalla legge elettorale”. Ecco, parliamone. La destra vuole cambiarla. “Mi pare evidente che abbia ragione chi dice sia perché la maggioranza ora ha paura di perdere. Ma è un livello di discussione misero e totalmente indifferente agli interessi degli italiani. Se vogliamo discutere, pensiamo a come restituire ai cittadini la possibilità di scegliere i loro rappresentanti. L’unica cosa che non si può fare è decidere se cambiare o meno una legge elettorale, come al solito, a fine legislatura, sulla base del taglio e cucito dei propri interessi personali. Mi permetto di consigliare una certa prudenza: questo metodo non ha mai portato, in passato, l’effetto desiderato a chi l’ha imposto”. Al primo punto di un futuro programma condiviso, Fratoianni metterebbe “l’emergenza stipendi, fermi al palo da trent’anni. Noi, per esempio, abbiamo avanzato la proposta di una legge che preveda l’adeguamento automatico degli stipendi pubblici e privati all’inflazione reale”. Una nuova scala mobile? “Sì”. Ma Vendola sarà candidato al Parlamento? “La discussione sulle liste è, diciamo, lievemente prematura”. 
 

  • Marianna Rizzini
  • Marianna Rizzini è nata e cresciuta a Roma, tra il liceo Visconti e l'Università La Sapienza, assorbendo forse i tic di entrambi gli ambienti, ma più del Visconti che della Sapienza. Per fortuna l'hanno spedita per tempo a Milano, anche se poi è tornata indietro. Lavora al Foglio dai primi anni del Millennio e scrive per lo più ritratti di personaggi politici o articoli su sinistre sinistrate, Cinque Stelle e populisti del web, ma può capitare la paginata che non ti aspetti (strani individui, perfetti sconosciuti, storie improbabili, robot, film, cartoni animati). E' nata in una famiglia pazza, ma con il senno di poi neanche tanto. Vive a Trastevere, è mamma di Tea, esce volentieri, non è un asso dei fornelli.