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Elly non a pezzi dopo le vittorie in Campania e in Puglia

Dopo i fastidi mostrati dagli alleati della premier sulla legge elettorale, l'interesse di Schlein sulla questione è andato scemando. Con le vittorie di Antonio Decaro e Roberto Fico in tasca, la segretaria dem ha un piano per domare le correnti

Ma è vero o è falso che Elly Schlein non vuole più cambiare la legge elettorale? Dalle parti del Nazareno sostengono che sia vero, verissimo. La segretaria del Partito democratico aveva un unico interesse rispetto alla riforma prospettata dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni. E riguardava l’indicazione del premier sulla scheda. Ma adesso sembra che la leader di Fratelli d’Italia non riesca più a imporre la sua linea agli alleati di Forza Italia e Lega e quindi l’interesse della segretaria dem è andato scemando. Dell’attuale legge, invece, sono due i punti che le convergono. Le liste, che vengono fatte dal segretario (in questo caso, segretaria) del partito e che quindi le danno la possibilità di rinnovare quasi del tutto i gruppi parlamentari, mettendo dei fedelissimi, e usando la deroga del terzo mandato solo in casi eccezionali (vedasi Francesco Boccia). E la suddivisione in collegi, che, fatti i conti, offre un notevole vantaggio al centrosinistra. Perciò pare proprio che questa volta Schlein dica la verità.

 

Con la vittoria, benché scontata, della Campania e della Puglia, Schlein sta di nuovo immaginando che le convenga andare al congresso anticipato per rafforzarsi e per restare in sella anche in caso di sconfitta alle elezioni politiche. C’è l’unico problema che per ottenere le assise anzitempo, da statuto, debba dimettersi da segretaria, ma visto che il rapporto con Stefano Bonaccini è più solido che mai la leader sa che lascerebbe il partito in mani fidate. Senza contare il fatto che in commissione congresso ha intenzione di mettere un vero esperto della materia, cioè Nico Stumpo. Adesso, dopo questa vittoria elettorale, e, soprattutto dopo che questa vittoria è stata santificata dai giornali, il convegno di Montepulciano perde interesse per la stampa. Veniva visto come il luogo dove la maggioranza che fa capo a Schlein ma che non le è fedelissima avrebbe affilato le armi e cercato di commissariare la segretaria. Ma ora che questo non è più possibile e che Schlein ha dimostrato di sapersela cavare bene da sola, senza consigli o suggerimenti, quell’appuntamento diventa meno importante. L’unica novità che a questo punto potrebbe venire da Montepulciano la può fornire la stessa segretaria che parlerà domenica, chiudendo la tre giorni.

 

Sabato scorso, con molta gente, ma un po’ in sordina per le notizie che arrivavano dall’estero sulle trattative per la tregua del conflitto tra Russia e Israele, Goffredo Bettini ha presentato al residence Ripetta la nuova versione di Rinascita. Agli osservatori meno attenti è sembrato un salto nel passato l’idea di rispolverare quello che è stato, insieme all’Unità, il giornale storico del partito comunista italiano. Ma in realtà l’operazione di Bettini guarda al futuro. E cioè a quel campo largo, o come lo si voglia chiamare, che Schlein sta testardamente costruendo. Ebbene, l’idea dell’ex consigliere di Walter Veltroni è quella di fare di Rinascita il giornale del campo largo. Visti i suoi rapporti – più che stretti – con il leader del Movimento 5 Stelle, non sarà difficile per Bettini raggiungere il suo obiettivo.

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