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Il colloquio
Craxi (Fi) liquida Salvini sull'Ucraina: "Solo chiacchiere. Voterà gli aiuti"
Alla conferenza sulla difesa Ue, la presidente della commissione di Palazzo Madama ridimensiona le sparate del segretario della Lega sugli aiuti a Kiev e scommette sul fatto che il Carroccio resterà fedele al governo quando si voterà la nuova autorizzazione per il supporto militare alla resistenza ucraina
"Quelle di Salvini sull'Ucraina? Sono chiacchiere" dice Stefania Craxi (FI), presidente della commissione Difesa del Senato, ai margini della conferenza "Il nuovo modello di difesa tra Italia e Unione Europea" presso la Sapienza.
La presidente ha infatti commentato al Foglio le esternazioni di Matteo Salvini (“Basta soldi all'Ucraina se servono a pagare mignotte e ville all’estero”): “Si può dire quel che si vuole", ha risposto, "Ma io sono abituata a vedere le posizioni del governo e delle opposizioni sui voti espressi: su questo tema, non mi sembra che la Lega si sia mai discostata dal voto della maggioranza".
Rispetto a una opposizione poco credibile, la Lega tra emendamenti alla manovra senza possibilità di successo e mugugni sul supporto all'Ucraina sembra la vera spina del fianco del governo, no? "Mugugnano", continua Craxi, "Però quando voteremo il sostegno all’Ucraina sono sicura che prevarra la responsabilità verso il governo e la comunità internazionale”. Ma Claudio Borghi (Lega) su X ha detto che non voterà il dodicesimo pacchetto. "Contano i numeri (dei voti, ndr)" sorride la presidente della commissione Difesa prima di andar via.
Il dibattito, organizzato dal professor Stefano Ceccanti, ordinario di Diritto Pubblico Comparato ed ex parlamentare del Pd, ha coinvolto tre ex Ministri della Difesa – Lorenzo Guerini, Mario Mauro e Roberta Pinotti – insieme ai presidenti delle ommissioni Difesa di Camera e Senato, Antonino Minardo, e appunto Stefania Craxi.
Il Foglio ha chiesto anche all'ex ministro Guerini (Pd) un commento sulle parole di Salvini : "I nostri aiuti spesi per le escort ucraine? Ma quando mai. In questi anni i nostri soldi sono andati alla resistenza ucraina rispetto all'aggressione criminale di Putin".