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Le reazioni in Italia

Salvini entusiasta del piano Trump: "Ora basta armi a Kyiv". Schlein lo attacca: "Gravi ambiguità del ministro"

Redazione

"Se l'accordo è penalizzante lasciamolo dire all'Ucraina, non penso spetti a Parigi, Berlino o Bruxelles boicottarlo" dice il leader leghista. "Anche la prima bozza sul conflitto tra Israele e Hamas veniva irrisa". La segretaria dem: "Il governo lasci perdere il vicepremier. Non si può negoziare una pace giusta senza Ucraina e Ue"

"C'è la bozza di un piano di pace, di un accordo, su cui anche Zelensky dice che ne parlerà con Trump. Se è penalizzante lasciamolo dire all'Ucraina, non penso spetti a Parigi, Berlino o Bruxelles boicottarlo". A dirlo il  vicepremier e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, ai microfoni di Radio24, che aggiunge: "Mi sembra di tornare ai tempi del conflitto tra Israele e Hamas, con la prima bozza di Trump che veniva irrisa e boicottata mentre oggi, sia pure con un filo sottile, la tregua tiene". Il leader della Lega è molto critico sulla reazione dell'Unione europea al piano elaborato dall'inviato americano Steve Witkoff e discusso con Kirill Dmitriev, amministratore delegato del Fondo russo per gli investimenti diretti (Rdif).

 

Il piano in 28 punti, che è stato pubblicato da Axios, secondo l'Ue, non è un accordo di pace, ma una replica delle richieste massimaliste di Putin per porre fine alla guerra che porterà alla capitolazione dell’Ucraina. Lo scetticismo di Bruxelles non è piaciuto a Salvini che invece ha difeso il piano di Trump: "Se l'accordo è penalizzante, lasciamo che lo decida l'Ucraina, non Bruxelles. Mi pare incredibile che protesti una signora lettone o qualche ministro europeo, che probabilmente si sente scavalcato. Se Zelensky, che è parte in causa dice 'parliamone', se i russi dicono 'parliamone' e se gli americani ci stanno lavorando, non penso che spetti a Bruxelles, Parigi o Berlino boicottare e fermare". Il vicepremier continua dicendo che bisogna aver fiducia nel presidente americano: "Se Trump, che sta antipatico a tanti e che, è fuori di dubbio, fa i suoi interessi, sarà riuscito a porre fine alla guerra tra Israele e Hamas e tra Russia e Ucraina, sarà un bene per tutti".

 

Salvini ha poi ribadito che se il piano andrà in porto non servirà "più mandare gli aiuti all'Ucraina". Negli ultimi giorni il vicepremier era già tornato sul tema, soprattutto quando è iniziata a circolare la notizia che l’Ufficio nazionale Anticorruzione dell’Ucraina (Nabu) ha reso pubblici i dettagli della sua indagine sul settore energetico: "Stanno emergendo gli scandali che coinvolgono il governo ucraino. Quindi non vorrei che con i soldi di lavoratori e pensionati italiani si andasse ad alimentare ulteriore corruzione". Allora il ministro della Difesa Guido Crosetto gli aveva risposto: “Capisco la preoccupazione, ma non giudico un paese per due corrotti, esattamente come gli americani e gli inglesi sbarcati in Sicilia non hanno giudicato l’Italia per la presenza della mafia, ma sono venuti ad aiutare gli altri italiani, quelli onesti”. Dopo la presentazione del piano di Witkoff, torna a dire il leader leghista, "conto che non serva più parlare di nuove armi perché il conflitto sarà cessato, per il bene dei ragazzi che stanno morendo al fronte". E sul voto in parlamento sugli aiuti all'Ucraina aggiunge: "Abbiamo sempre votato a favore", ma "penso che non sia più necessario parlare di armi quando si va verso la pace. Aspettiamo di vedere se andrà in porto".

 

La segretaria del Pd Elly Schlein invece è tra le prime a schierarsi contro il piano di Witkoff, dicendo prima di tutto che il governo italiano "deve lasciare perdere le gravi ambiguità di Salvini, e dia il suo contributo in questa direzione". Per poi aggiungere che “non si può negoziare una pace giusta senza che a quel tavolo sieda il paese che ha subito un’invasione criminale. E che accanto all’Ucraina sieda anche l’Unione europea, unita e compatta, per difendere gli interessi di sicurezza ucraini e quelli europei. Le parole del cardinale Zuppi, “Non puoi fare la pace senza l’Ucraina”, riassumono tutta la nostra apprensione in queste ore". La segretaria del Partito democratico ha aggiunto che "tutti vogliamo la pace, dopo anni e mesi dalla criminale invasione di Putin e di atrocità commesse". Però la pace "non può essere la resa alle ragioni dell’aggressore che anche in questi giorni ha intensificato i suoi brutali attacchi. Per questo è fondamentale che Ucraina e Ue siedano in questo negoziato, che non può essere lasciato alle telefonate tra Trump e Putin, e che l’Ue intraprenda una forte azione politica e diplomatica.

 

E di "presunto" piano di pace ha parlato anche la vicepresidente del parlamento europeo del Pd Pina Picierno che su X ha scritto: "E' un piano che prepara l'aggressione all'Europa, costruito per legittimare l'espansionismo russo e rimettere in discussione l'architettura di sicurezza che ha garantito stabilità al continente per decenni. La storia recente è fin troppo chiara: le 'garanzie' offerte da Mosca si sono sempre rivelate scritte sulla sabbia". La dem ha aggiunto anche che "affidare la sicurezza europea a impegni unilaterali russi significa ignorare vent'anni di prove documentate e dimenticare il volto e la natura del regime di Vladimir Putin. Questo testo è l'ennesimo tentativo del Cremlino di guadagnare tempo. Ogni clausola è calibrata per congelare il fronte, proteggere le conquiste territoriali e consentire alla macchina bellica russa e ai suoi alleati Iran, Cina e Corea del Nord di espandere capacità produttive, logistiche e missilistiche".

 

 

Per la vicepresidente Ue "non è un equilibrio: è una finestra operativa pensata per preparare la prossima fase del conflitto. Il documento propone di limitare l'esercito ucraino, di imporre neutralità obbligatoria, di ostacolare l'ingresso nella Nato e di legittimare l'annessione di territori occupati. Si tratta di "una normalizzazione dell'aggressione che cancellerebbe il principio fondamentale secondo cui chi attacca un Paese sovrano deve risponderne davanti alla comunità internazionale".