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Editoriali

Sala, la sicurezza e Abatantuono

Redazione

Milano è infestata dai maranza ma ufficialmente l'assessore alla Sicurezza non c'è: la delega se l'è presa Beppe Sala. Le strade sono due: o il sindaco ha un piano risolutivo o nessuno vuole assumersi la responsabilità

A Milano in corso Como, una delle zone più infestate dalla microdelinquenza giovanile, al pari della confinante Porta Nuova, quattro ragazzi accoltellano un ventiduenne, resterà paralizzato. Il Corriere ci tiene a indicarli di “quartieri bene” non sia mai: l’unico di seconda generazione è invece “un ragazzo di periferia”. Diego Abatantuono, icona milanese e di una generazione che ha identificato Milano con la sinistra, la generazione Salvatores, è meno ipocrita e li chiama “balordi”. A Milano ogni giorno scoppia un allarme sicurezza, ma ufficialmente non c'è l’assessore alla Sicurezza, si è preso la delega Beppe Sala. Milano ha più problemi con la sicurezza (vera o percepita non fa differenza: lo ha detto pure Veltroni) che non con l’urbanistica. Però c’è in ballo una mezza crisi di maggioranza, per l’equilibrio Cencelli deve entrare un altro assessore e la casella da riempire sarebbe appunto la Sicurezza (a proposito: ma non era calato in città come l’Angelo sterminatore l’ex capo della polizia Gabrielli? Risultati?). Invece niente, Sala ha fatto sapere che la delega alla Sicurezza se la tiene lui. I casi sono due: o ha finalmente un piano risolutivo tipo Trump su Gaza per sistemare Gotham City, o nessun altro vuole prendersi la gatta da pelare. Resterebbe però un tecnico esterno: Abatantuono. Che ha detto chiaro e tondo sulla sicurezza quello che pensano tutti i senzienti: “Stiamo parlando di una questione che riguarda tutti. E che va risolta in maniera concreta. Milano è pericolosa, certo. E anche io che ci vivo e la amo moltissimo sono preoccupato. Solo che nessuno risolve i problemi”. “Ci sono tutti questi balordi in giro che creano tensione e paura tra i cittadini. Ma vengono spesso identificati, anche grazie alle tecnologie di cui disponiamo. La questione è che li fermano o li arrestano, ma anche quando c’è la certezza del reato non restano in carcere. Le strutture sono sovraffollate, si dice. Bene, allora costruiamone di nuove”. Sarebbe il perfetto assessore alla Sicurezza di Milano. Anche perché dopo di lui resta solo Charles Bronson.

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