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primi approcci

Gualtieri-Calenda, prove di intesa in vista del 2027

Gianluca De Rosa

La coalizione del sindaco di Roma potrebbe allargarsi al centro: il prossimo 1° dicembre Azione lo ha invitato a un evento dal titolo “Idee per Roma”. La prima proposta? Il sì al termovalorizzatore, storico cavallo di battaglia portato avanti da Carlo Calenda nel 2021 per la corsa al Campidoglio.

Roma. “Saremo un campo più che largo… larghissimo, dice un importante dirigente del Pd romano sorridendo e allargando le braccia per mimare il formato extra large della coalizione sognata per il bis di Roberto Gualtieri. In Campidoglio si gongola. Altro che Virginia Raggi e Ignazio Marino, la strana coppia che adesso chiede primarie contro Gualtieri. I due ex inquilini di Palazzo Senatorio hanno stretto un patto contro il termovalorizzatore e sognano, se non le primarie, almeno una lista alla sinistra del sindaco Pd, ma la verità è che sono in minoranza anche dentro ai loro partiti (M5s e Avs). Gualtieri, invece, quando alle elezioni manca ancora più di un anno e mezzo – salvo modifiche di legge infatti a Roma non si voterà prima della primavera del 2027 –, può già contare con ragionevole certezza sul supporto per la sua ricandidatura di Pd, Avs, Iv, civici. E, salvo sorprese, anche del M5s. L’ex premier e capo dei pentastellati, Giuseppe Conte, sembra infatti intenzionato ad appoggiare il suo ex ministro dell’Economia per la corsa al bis. Anche la pattuglia degli attuali consiglieri capitolini del Movimento è a favore dell’alleanza con il Pd. L’unico ostacolo è proprio l’ex sindaca Raggi che, insieme a un pezzo della parte verde di Alleanza verdi sinistra, sogna una spallata quantomai improbabile. Insomma, a sinistra la coalizione comincia a prendere forma. Adesso però la vera novità è un’altra. La coalizione di Gualtieri potrebbe allargarsi anche al centro. Arrivano i primi segnali. Il prossimo primo dicembre Azione organizza al Teatro Rossini in piazza di Santa Chiara (ore 17) un evento dal titolo “Idee per Roma”. Sul palco insieme al segretario del partito Carlo Calenda ci sarà anche il sindaco Roberto Gualtieri. Nel 2021 i due si affrontarono alle urne e il segretario di Azione (all’epoca sostenuto anche da Italia viva) prese quasi il 20 per cento, arrivando a un soffio da Gualtieri a cui avrebbe rubato il ballottaggio (e dunque probabilmente anche la fascia tricolore). Che invece al prossimo giro i due si ritrovino alleati? La cosa è nell’aria. E’ noto che Calenda nell’ultimo periodo è stato coccolato anche dal centrodestra. Qualcuno è arrivato persino a paventare e a far filtrare ai giornali una sua nuova candidatura a sindaco del segretario di Azione, questa volta con il sostanzioso e sostanziale supporto di FdI, Forza Italia e Lega, proprio contro Gualtieri. Fantapolitica. A oggi, in realtà, Calenda sembra avvicinarsi sempre di più al sindaco Pd. E questo anche perché Gualtieri ha scelto come sua principale promessa di mandato quella di realizzare un termovalorizzatore per la città, una proposta che era stata il cavallo di battaglia di Calenda nel 2021.

 

A organizzare la kermesse di Azione del primo dicembre comunque è stato il coordinatore e consigliere regionale di Azione Alessio D’Amato, ex assessore alla Sanità della regione Lazio durante gli anni del Covid con Nicola Zingaretti. L’evento avrà al centro cinque idee: il sì al termovalorizzatore, la sicurezza, gli investimenti nelle scuole capitoline, il decoro e l’abbassamento della Tari. Temi che incrociano anche l’agenda di Gualtieri. A partire ovviamente dal termovalorizzatore. Per adesso però D’Amato non si sbilancia: “Come a livello nazionale c’è stato un confronto con la Meloni sui grandi temi della politica economica e industriale - dice al Foglio -, così dialoghiamo con tutti anche a livello locale, soprattutto su quelle cose su cui siamo d’accordo e sulle quali possiamo instaurare un rapporto istituzionale proficuo, offrendo le nostre proposte. Poi, ovviamente, se sono rose sono fioriranno, ma lo capiremo più tardi”. Ma al di là delle parole di D’Amato resta un fatto: gran parte degli eletti di Azione in Assemblea capitolina, in consiglio regionale e nei municipi proviene dal centrosinistra. Si riconosce nel campo largo.

Nell’ultimo anno questo blocco si è rafforzato anche con l’ingresso di un ex 5 stelle, l’ex assessore della giunta Raggi Antonio De Santis, uno che non ha mai nascosto la necessità di avere un rapporto con i dem (seppur sempre con un atteggiamento critico). Mentre coloro che consideravano sbagliato un legame più intenso con il Pd, come il consigliere capitolino Francesco Carpano, sono passati in Forza Italia. La base, insomma, spinge per l’accordo con i dem. Calenda, è noto, vuole rimanere equidistante tra centrodestra e centrosinistra, soprattutto prima delle elezioni politiche del 2027. Ma, se si guardano le proposte di Azione, il destino sembra segnato.

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