Verso la tre giorni

Schlein & co trasformano Montepulciano in una saga nannimorettiana

Marianna Rizzini

Dal 28-30 novembre Franceschini, Orlando e Speranza riuniscono le loro aree pern "Costruire l'alternativa". Correntissima e correntone? Nel dubbio Schlein ci sarà

Si fa presto a dire Montepulciano. Si fa presto a dire “Costruire l’alternativa”, la tre giorni  brainstorming sul futuro prossimo del Pd e della coalizione promossa per il fine settimana 28-30 novembre da tre aree del Pd (Dems, Areadem ed ex Articolo 1). Tre correnti per una correntissima, si era pensato. Tre correnti che, dicono tra gli organizzatori, non vogliono sciogliersi in un unico miscuglio, ma di fatto cammineranno mano nella mano lungo il filo rosso Andrea Orlando-Dario Franceschini e Roberto Speranza, gli uomini che della triade sono il simbolo, tanto più che ieri è planata, sulla tre giorni, un’intervista a Repubblica di Igor Taruffi, responsabile Organizzazione del Pd, che, dopo aver lanciato un “vedremo” verso l’idea di anticipare il congresso, sulla correntissima plana con un mantello dall’aria inglobante. Macché commissariamento, è il concetto: non solo l’iniziativa non è vissuta come ostile, dice Taruffi, ma “la segretaria ha chiesto che diventasse un appuntamento di tutta la maggioranza che l’ha sostenuta, perciò sarà presente e concluderà i lavori”. Cosa che piace per esempio a chi, come Gianni Cuperlo, invitato e presente a Montepulciano domenica 29, trova “positivo”, dice, che “si cerchi di allargare la discussione il più possibile”, anche al di là del cerchio magico che abbraccia la segretaria. E insomma: gli hotel della località toscana sono stati tutti prenotati, gli inviti sono stati tutti mandati a molte e molti oltre la stretta area di osservanza schleiniana e anche oltre il confine metaforicamente impersonato dal capogruppo al Senato e plenipotenziario Francesco Boccia – che a Montepulciano dovrà in teoria affacciarsi ma che, per ora, più che sulla tre giorni toscana, su cui sembra aver adottato una modalità alla Rossella O’Hara (della serie: ci penserò domani), appare più che mai assorto sulle imminenti elezioni regionali del 23 novembre. L’invito è volato a vari indirizzi anche in area lettiana, nel senso dell’ex premier Enrico Letta (che però si tiene a distanze siderali dagli eventi di partito), dove è stato accolto positivamente dal senatore dem Marco Meloni (“trovo positivo che ci sia un luogo di discussione, in un convegno che verrà chiuso dall’intervento di Elly Schlein”, dice al Foglio: “Credo che lo spirito con cui andrò, ovvero rafforzare il Pd, accomuni tutti quelli che saranno a Montepulciano”). Anche la postlettiana vicepresidente dem della Camera Anna Ascani andrà. E se, tra i nomi di peso della maggioranza dem, il deputato ed ex presidente del partito Matteo Orfini non sarà presente per sovrapposizione con un altro evento (sarà a Piacenza a un’iniziativa nazionale Arci sulla cultura), nel gruppo degli ex ministri dem si dava per certa, fino a ieri, l’assenza di Enzo Amendola. Altrove naturalmente saranno  i riformisti dem, conferma  il senatore Filippo Sensi (saranno cioè a Prato, a parlare di manifattura, per il secondo appuntamento nazionale dopo quello di Milano). Nessun invito è giunto alla minoranza bonacciniana di Energia popolare (il senatore dem e coordinatore dell’area Alessandro Alfieri non l’ha ricevuto, “scelta legittima”, dice, né gli risulta che Stefano Bonaccini o altri dell’area lo abbiano in evidenza nella cartella della posta). Gli organizzatori di “Costruire l’alternativa”, intanto, Andrea Orlando in testa, rimarcano  l’esigenza di rafforzare, sostenere, “riavviare” (la discussione) facendo risuonare per le vie di Montepulciano una “pluralità” di voci e contributi, con un occhio ai territori e un faro sul lavoro. Obiettivo: “allargare” la maggioranza a chi “vuol dare una mano”. Ed ecco che la tentazione sottovoce serpeggia nell’inner circle schleiniano: mi si nota di più se vado ostentando contentezza, se vado e ascolto in silenzio o se non vado proprio?

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  • Marianna Rizzini
  • Marianna Rizzini è nata e cresciuta a Roma, tra il liceo Visconti e l'Università La Sapienza, assorbendo forse i tic di entrambi gli ambienti, ma più del Visconti che della Sapienza. Per fortuna l'hanno spedita per tempo a Milano, anche se poi è tornata indietro. Lavora al Foglio dai primi anni del Millennio e scrive per lo più ritratti di personaggi politici o articoli su sinistre sinistrate, Cinque Stelle e populisti del web, ma può capitare la paginata che non ti aspetti (strani individui, perfetti sconosciuti, storie improbabili, robot, film, cartoni animati). E' nata in una famiglia pazza, ma con il senno di poi neanche tanto. Vive a Trastevere, è mamma di Tea, esce volentieri, non è un asso dei fornelli.