Manovra bum-bum

Bonus tombe, banche e un nuovo condono. L'assalto ai conti della maggioranza. Pd e 5s dimenticano la patrimoniale

Gianluca De Rosa e Ruggiero Montenegro

Alla faccia dell'austerità anche il centrodestra presenta una valanga di emendamenti alla legge di Bilancio. E La sanatoria edilizia  proposta da FdI prima del voto in Campania fa litigare: "E' voto di scambio, Meloni la fermi"

Sanatorie edilizie, no all’aumento delle tasse sugli affitti brevi e sfide bancarie. E poi: uscita dal Mes per finanziare la sanità e stop all’aumento dell’Irap per le holding industriali. Ma anche detrazioni per chi va a fare la spa, bonus tombe e l’ormai celeberrima tassa sull’oro. E le risorse? “Queste proposte sono solo un inventario, ma non tutte potranno trovare accoglienza”, ammette Maurizio Gasparri, capogruppo di FI al Senato. E però, solo nella maggioranza, gli emendamenti depositati a Palazzo Madama sulla manovra del governo sono oltre 1.600. Forza Italia ne ha presentati 677, la Lega 399 e 500 sono arrivati persino da FdI. Per capirci Azione, partito in teoria all’opposizione, ne ha presentati appena 87. Insomma, la lista delle insoddisfazioni da recapitare al ministro Giorgetti è ampia anche per chi governa. Seppur inevitabilmente destinata ad accorciarsi già martedì, quando i partiti dovranno indicare i cosiddetti “emendamenti segnalati”, quelli che saranno discussi davvero. A dar benzina alla polemica di giornata è stato proprio un emendamento dei Fratelli che propone di riaprire i termini della sanatoria edilizia del 2003. Un intervento che si deve in particolare ai parlamentari FdI della Campania, dove a giorni si vota. E infatti le opposizioni insorgono: “E’ voto di scambio, Meloni intervenga”.

 

Lega e FI invece tornano a battagliare sulle banche. Salvini lo aveva annunciato e infatti il Carroccio chiede di aumentare l’Irap sugli istituti: dal 2 al 4 per cento. Inoltre punta su un vecchio pallino del duo Borghi&Bagnai: uscire dal Mes per finanziare la sanità. Il partito di Tajani, invece, propone di cancellare l’aumento della cedolare secca sugli affitti brevi dal 21 al 26 per cento, e di ridurre quella per le locazioni di più lunga durata al 16 per cento (se sapessero che Avs la cedolare secca vuole portarla al 30, per ridurre al 5 la tassazione degli affitti in canone concordato!). Anche FdI comunque non lesina proposte. Oltre al condono campano, ecco un piano casa per le forze dell’ordine e la discussa tassa da 2 euro sui pacchi extra Ue. Ne hanno pure per il fast fashion.

 

Per quanto riguarda le opposizioni il numero di emendamenti è ancora più alto, quasi 4 mila: 1.689 del M5s, 1.160 dal Pd, 533 di Avs e 354 di Iv. Ma prima un dato politico. Il campo largo (senza Azione) presenta 16 proposte congiunte: c’è pure il salario minimo, che fino a qualche tempo fa non piaceva a Renzi. Si va poi dalla restituzione del fiscal drag alla proroga di Opzione donna, passando per l’incremento del fondo sanitario, l’estensione della No Tax area e lo stop all’aumento dell’età pensionabile per il comparto sicurezza. E ancora, tra le altre cose: il ripristino di Transizione 4.0, la start Tax per giovani e risorse per la sicurezza nelle città, finanziate con il taglio del protocollo Albania.

 

C’è però un’altra notizia. Alla ‘tassa Mamdani’, la patrimoniale, che sembrava dovesse essere il nuovo cavallo di battaglia della sinistra, ci crede solo Avs. Della “tassa sui ricchi” non c’è traccia negli emendamenti di Pd e M5s, dove Conte vince la sua piccola battaglia contro Appendino. Gli emendamenti M5s riguardano non poco la sicurezza, tra forze dell’ordine, vigili del fuoco e strade sicure. Sulla patrimoniale comunque Fratoianni e Bonelli non si fanno mancare nulla. Nei loro emendamenti recepiscono sia la tassa Landini (aliquota dell’1,3 per cento sui patrimoni superiori ai 2 milioni di euro), sia la “tassa Zucman”, con l’aliquota che sale progressivamente fino al 3,5 per cento, sopra i 21 milioni.

 

Per il premio originalità, invece, la medaglia d’oro va a FI. Gli uomini di Tajani lanciano il Bonus tombe, una detrazione Irpef del 36 per cento per la ristrutturazione di cappelle e sepolcri. Ma prima di morire, perché non andare alle terme o in una spa? Anche per questa ipotesi FI ha una proposto una detrazione Irpef del 19 sulle vacanze-benessere. Le opposizioni, eccetto Iv, confermano invece un trend ormai classico. Quasi ogni nuova spesa viene coperta con la cancellazione dei famigerati Sad, i sussidi ambientalmente dannosi che, a stare agli emendamenti di Pd, Avs e 5s, potrebbero coprire almeno dieci finanziarie. A questo si aggiunge anche la cancellazione del rinvio dell’entrata di sugar e plastic tax. Avs tira fuori pure la legalizzazione della cannabis, con un nuovo monopolio di stato. Altre risorse creative, infine, Fratoianni conta di trovarle dal dirottamento dei fondi per il Ponte sullo Stretto. Per fare cosa? Un nuovo bonus 110 ma solo per gli alloggi popolari.