Il colloquio

Lollobrigida: "Gratteri? Sbalordisce che usi interviste fake di Falcone. La destra ha esagerato con il giustizialismo"

Carmelo Caruso

Parla il ministro dell'Agricoltura e dice di Nicola Gratteri: "Se indaga come cita... E' questo il criterio che ha usato per le sue indagini? Uso strumentale di Falcone e Borsellino". La legge elettorale? "Serve anche alla sinistra". Le lodi a Gaetano Manfredi

Se questa è giustizia. Parla il ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida. Nicola Gratteri che cita un Giovanni Falcone inesistente? “La prima cosa che deve fare un magistrato è verificare la notizia di reato ma se un magistrato non verifica neppure l’intervista che cita, peggio mi sento”. L’intervista che non c’era, l’intervista patacca? Dice Lollobrigida: “Mi chiedo con quale criterio Gratteri abbia condotto le sue indagini che hanno portato ad arresti non poca gente. Con quale criterio Gratteri ha indagato?”.

Le inchieste giudiziarie di Gratteri? “Sono state inchieste sensazionali che hanno riempito le pagine dei giornali e i tg”.

Gratteri ha detto al Foglio di aver ricevuto l’intervista patacca da persone autorevoli e il ministro risponde: “Mi sbalordisce che un magistrato come Gratteri che ha avuto, e che ha, ruoli di responsabilità possa prendere per vera un’intervista fake”.

L’utilizzo di due eroi come Falcone e Borsellino, le salme strattonate? “Sento usare il nome di Falcone e Borsellino in maniera strumentale e mi permetto di dire che non è solo un’offesa alla memoria ma la prova che questo referendum si può vincere, che la nostra riforma è nel giusto, a favore dei magistrati rigorosi e meticolosi”.

Finisce di dirlo ed entra in sala Matteo Salvini. Siamo al centro di Roma, in via dei Greci, all’inaugurazione di un’eccellenza di Puglia e Lollobrigida parla di referendum della giustizia, legge elettorale, Pd, del sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, Mercosur e di Maurizio Landini. Il segretario della Cgil? “Ogni volta che vado alle fiere agricole lodo i trattori Landini e dico che sono gli unici Landini che lavorano e non scioperano”. Lollobrigida è convinto che il governo Meloni possa vincere il referendum: “Non mi spaventa l’assenza del quorum. Ogni partito spingerà a votare i suoi. Lo si vede anche alle elezioni. E’ in queste competizioni che si misura la capacità da una parte e dall’altra di mobilitare i propri elettori”.

Ricorda al Pd, all’ex ministro dell’Agricoltura, Maurizio Martina: “Il mio amico Martina si era detto a favore della separazione delle carriere. Anche a sinistra ci sono i garantisti. I miglioristi del Pci stanno con noi”.

Gli porgono un calice di rosé, la Puglia nel bicchiere, poi torna a ragionare di giustizia, dell’elica genetica di FdI: “Noi di destra abbiamo avuto, per tradizione, posizioni giustizialiste. Concetti come stato, giustizia fanno parte della nostra etica”. 

 

La versione di Lollobrigida: “Non ho vergogna a dire che a volte, a destra, abbiamo esagerato, esasperato, il concetto di giustizia, ma oggi quando vedi certe inchieste che hanno un substrato di politicizzazione, risulta evidente che la giustizia vada riformata”. Al governo le chiamano “bufale” e “balle”  e sono realmente preoccupati del veleno, di queste interviste fake che circolano sul web tanto più se pronunciate da magistrati in prima linea. Le ha elencate per primo Damiano Aliprandi sul Dubbio andando a verificare le teche Rai e Lollobrigida si chiede come possa fidarsi un indagato di magistrati che citano interviste non verificate. Lollobrigida oltre alle carriere vuole separare la polemica referendaria dalla riforma Nordio, che difende. Ripete che “la nostra riforma, sia chiaro, non è contro i magistrati, anzi, noi di FdI siamo il partito che più difende i magistrati rigorosi, quelli che conducono con meticolosità e cura le loro inchieste e che non sbagliano a citare le interviste”. Gli chiediamo della legge elettorale, se davvero il governo la cambierà e Lollobrigida spiega “che il mio auspicio è che venga cambiata e non per fare vincere la destra, ma per far vincere la stabilità. A prescindere da chi vinca le prossime elezioni è necessario sapere la sera del voto chi ha vinto. Modificare la legge elettorale potrebbe servire anche alla sinistra”. Gli domandiamo del Mercosur, il trattato di libero scambio con i paesi dell’America Latina, della posizione dell’Italia, e Lollobrigida risponde che l’Italia, in sede europea, ha migliorato le condizioni per arrivare a una ratifica, ma che al governo non basta. Usa la metafora del fronte: “Immaginiamo di trovarci in guerra e di avere dieci soldati. La guerra la possiamo vincere, ma bisogna anche capire come la vinciamo. Immaginiamo che otto soldati tornano a casa, vittoriosi, e che due cadono sul campo. Mi ostino a pensare che il compito di un governo sia occuparsi di evitare la caduta di quei due soldati. Quei due soldati sono i piccoli agricoltori che rischiano di essere penalizzati. Da ministro ho il dovere di pensare a loro e non solo agli otto che vincono. Con le modifiche si può ragionare sul Mercosur”. A Bologna si riuniscono i sindaci dell’Anci, li guida Gaetano Manfredi,  un possibile federatore di centrosinistra, il sindaco della gentilezza. Ministro, cosa ne pensa di Manfredi? “E’ senza dubbio un sindaco intelligente, un rivale che sa usare argomenti”. Sarà Elly Schlein a sfidare Meloni, sarà lei la candidata premier? “Ma io mi occupo solo di agricoltura, prodotti pugliesi, Unesco”. Di aratro e di toga. 

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  • Carmelo Caruso, giornalista a Palermo, Milano, Roma. Ha iniziato a La Repubblica. Oggi lavora al Foglio