Ansa
Leoncavallino largo
Schlein e il laboratorio di governo Toscana: purghe, fedelissimi, deleghe matte. Delirio
Per formare la giunta di Giani si stanno facendo le prove di Leoncavallo largo Pd-M5s-Avs e correnti annesse. Le nomine di rilievo vanno tutte alla Flotilla, senza interpellare la sindaca Funaro e scoppia la rivalità fra province per una nomina di rilievo in regione. Intanto nell’incastro si infila anche Dario Nardella
Il meglio che può toccare a un giornalista è un governo Schlein. Andate in Toscana, è lì che si stanno facendo le prove di Leoncavallo largo Pd-M5s-Avs e correnti annesse. Purghe e fedelissimi, giovani di 23 anni nominati vicepresidenti di regione, province contro province, ambientalisti sfrenati che si prendono la delega per l’agricoltura. Il partito di maggioranza? A scatafascio. Ha vinto Eugenio Giani, un galantuomo, che la Flotilla di Schlein amava come i democratici americani Joe Biden, solo che Giani deve ora scendere a patti con la Flotilla. E sono epurazioni. Il consigliere Pd, Matteo Biffoni, il più votato, riformista, oltre 22 mila preferenze, non avrà incarichi. La vicepresidenza della regione, ormai si sa, va a Mia Diop, 23 anni, studentessa livornese e un intero Pd, alla Camera, dice “la base è in rivolta”. Diop è stata imposta da Schlein solo che anche il correntissimo Pd, Franceschini-Orlando-Speranza chiede un assessore di peso.
Si arriva alla formazione della giunta. Si tiene una riunione di maggioranza con Giani e il segretario del Pd regionale, Fossi, e si stila la lista degli assessori. I segretari provinciali del Pd la scorrono ma due giorni dopo scoprono che i nomi cambiano. Partono i messaggi di protesta al partito, a Roma. Le nomine di rilievo vanno tutte alla Flotilla e a due sole province Firenze e Pisa. La toscana più navigata, renziana, Stefania Saccardi, resta fuori dalla giunta. Cosa ne pensa Renzi? La sindaca di Firenze, Sara Funaro, che avrebbe qualcosa da dire, consigliare, non viene interpellata. Su indicazione di Schlein e di Marco Furfaro (il Pajetta del Pd) viene premiata Monia Monni. Spiegano a Schlein che nelle buone famiglie quando si va a fare visita si porta un regalo, una piantina. Schlein insieme al suo Igor Taruffi, Taruffenko, il 29 novembre andrà a Montepulciano per la nascita del Correntissimo Pd (Franceschini-Orlando-Speranza) e si presenterà con la piantina. Per accontentare il Correntissimo si vuole indicare all’istruzione Alessandra Nardini, bravissima, per carità, solo che ha anche il merito di lasciare il posto in consiglio a Matteo Trapani. Chi è Trapani? E’ un allievo di Andrea Pertici, il giurista più amato da Schlein. Piccola nota: a Nardini potrebbe essere tolta la sola delega che desiderava: il lavoro.
Ci sarebbe anche Nicola Zingaretti. Se il Correntissimo ha i suoi nomi, perché non può averli anche Zinga mille bolle blu? Zingaretti sta lottando per il suo riferimento in regione che è anche un riferimento di Speranza, vale a dire Simone Bezzini. Si dirà, è politica. Bene. Ma la Toscana è la regione di Curzio Malaparte e dei “Maledetti Toscani”. Conta la geografia. Scoppia in queste ore la rivalità fra province. Empoli, Lucca, Massa Carrara e Livorno si lamentano perché non hanno figure di rilievo in giunta e si infuriano con Giani che parlava di “Toscana diffusa”. Nell’incastro si infila anche Dario Nardella, l’ex sindaco, che spinge Nardini per imbucarsi nel Correntissimo. Un delirio. Il problema vero riguarda le deleghe. L’agricoltura dovrebbe andare ad Alberto Lenzi di Avs solo che Lenzi è contro la caccia, dunque la delega della caccia va scorporata. La delega per l’ambiente è destinata ai 5s, a Davide Barontini. Solo che i 5s hanno posizioni dure sui termovalorizzatori. Che si fa? Le deleghe più spinose, geotermia, infrastrutture (e le competenze che riguardano i rigassificatori) potrebbe tenerle Giani.
Chi vuole bene al giornalismo deve solo augurarsi un governo Schlein. Immaginate un Cdm con Jasmine Cristallo vicepremier, Alessandro Maiorino dei 5s (la senatrice del Tajani “prezzolato”) come ministra delle Pari Opportunità. L’insuperabile Angelo Bonelli al posto di Salvini, Nicola Fratoianni alla Cultura, Ricciardi viceministro. Forza Schlein! Battere Meloni è difficile ma il giornalismo rinascerà. Leoncavallino largo.