Verso il voto in Campania
L'anti-Sangiuliano Francesca Amirante, capolista dem a Napoli, prof. di arte, civica e politica
Lotteranno sullo stesso campo
Quella tra la storica dell'arte e l’ex ministro, sarà una contesa tutta giocata sul terreno dei beni culturali? “Assolutamente no, la nostra formazione è diversa”, dice lei, alludendo all’avversario il cui cappellino trumpiano la fa trasecolare: “Make Neaples great again? Ma Napoli è già grande; bisogna conoscerla e praticarla”
Una storica dell’arte, Francesca Amirante, contro l’ex ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano: lei capolista per il Pd in vista delle Regionali campane del 23 novembre, dopo esserlo stata alle Comunali del 2021, vinte dal sindaco Gaetano Manfredi; lui capolista per Fratelli d’Italia per la stessa competizione e dopo varie peripezie (non ultima quella di vedersi in campo, con Stefano Bandecchi, per un attimo fugace, anche la causa della passata sventura Maria Rosaria Boccia, poi ritiratasi dopo l’arrivo di un avviso di garanzia). E dunque, tra la professoressa esperta di valorizzazione del territorio e l’ex ministro, sarà una contesa tutta giocata sul terreno dei beni artistici e culturali? “Assolutamente no, la nostra formazione è così diversa”, dice la candidata dem al Foglio, alludendo all’avversario il cui cappellino trumpiano la fa trasecolare: “Non scherziamo. Lo slogan di Sangiuliano è ‘Make Neaples great again’. Ma Napoli è già grande; bisogna conoscerla e praticarla”, dice Amirante, la cui storia di docente, ricercatrice e figura civica si intreccia con il momento di fulgore del civismo democratico a livello nazionale, vedi il “Progetto civico Italia” lanciato dall’assessore romano ai Grandi Eventi, Turismo, Sport e Moda Alessandro Onorato proprio con Manfredi, la sindaca di Genova Silvia Salis e il guru dem Goffredo Bettini. Ma Amirante, tuttora docente (“la scuola è la mia messa a terra”, dice), già consigliera onorifica per Manfredi, curatrice del complesso delle Anime Pezzentelle e del progetto “Storie in movimento”, è arrivata alla candidatura anche in virtù di logiche politiche: il suo nome, infatti, rappresenta la mediazione sul territorio tra l’area di maggioranza schleiniana (attraverso il deputato dem Marco Sarracino) e la minoranza bonacciniana. E non basta: a Francesca Amirante, cinque anni fa, il Pd chiese di stendere il programma napoletano per la Cultura. E lei, puntando sul “patrimonio diffuso, materiale e immateriale”, ha conquistato circa 1200 voti. Oggi, circondata dai giovani dem che in questi giorni vanno a congresso proprio a Napoli, vuole far leva “sulla valorizzazione del rapporto tra persone e cultura”.
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