Il racconto
Report di Meloni. FdI: "Ranucci ossessionata da noi". Gasparri: "Qualcuno in alto lo aiuta". Il caso Stanzione
La Vigilanza Rai audisce mercoledì sera Ranucci sull'attentato, ma la destra vuole interrogare Corsini (che sarà a fianco di Ranucci) e chiedergli quanto costa il pedinamento di Report. La nomina di Pasquale Stanzione a presidente dell’Autorithy della Privacy è targata Conte
Un sottosopra. Giuseppe Conte ed Elly Schlein chiedono le dimissioni del Garante per la Privacy nominato da Giuseppe Conte. E’ ancora caso Report. Il governo Meloni si interroga e separa la solidarietà dalle domande. Chi passa conversazioni private a Sigfrido Ranucci? Dice Maurizio Gasparri, membro della Vigilanza Rai: “La solidarietà per l’attentato a Ranucci è totale ma io ne ho viste tante. C’è qualcosa in Report che ormai va al di là della ricostruzione giornalistica. In alto qualcuno lo aiuta”. Ranucci verrà audito domani sera in Vigilanza e insieme a Ranucci ci sarà Paolo Corsini, direttore dell’Approfondimento Rai. La maggioranza vuole rivolgere a Corsini le domande che desidera fare a Ranucci. Quanto costa Report?
Il fastidio nel vedere il nome della sorella, Arianna, sporcato..., il fastidio per una trasmissione che da anni, pensano la premier e i suoi, “è ossessionata da FdI”. Meloni ha già espresso solidarietà assoluta a Sigfrido Ranucci ma per FdI una cosa è “la solidarietà totale a Ranucci" e un’altra sono “i teoremi”, “la Rai del complotto”, la Rai di Report. Il paradosso è che l’ultima puntata, andata in onda domenica 2 novembre, prende di mira FdI ma il danno collaterale lo subisce il Pd. Nel servizio si punta a Pasquale Stanzione, presidente dell’Autorithy della Privacy, agenzia che da settimane è oggetto delle inchieste di Report per il ruolo svolto da un suo componente, Agostino Ghiglia, ex parlamentare di An, entrato a Via della Scrofa, nella sede di FdI, per incontrare Arianna Meloni. Il caso riguarda la multa (decisione collegiale) comminata a Report, per aver violato la privacy della moglie dell’ex ministro Sangiuliano (la messa in onda di audio privati).
Stanzione è stato nominato nel 2020 durante il governo Conte II e viene raccontato, anche da Report, come un giurista vicino al Pd e vicino a Sangiuliano. L’opposizione chiede le dimissioni in massa dell’ Authority. E’ una gara a chi è più intransigente tra Pd e M5s. Toni Ricciardi, che del Pd è la vedetta svizzera, eletto all’estero, dice al Foglio che l’ultima puntata di Report non è stata “tanto e solo una puntata contro Ghiglia ma di fatto è sembrata agli spettatori una puntata contro Salerno, il Pd e Vincenzo De Luca”. Stanzione è professore emerito all’Università di Salerno e dopo i servizi di Report per Pd e M5s non è più una figura sufficientemente terza. E’ una corsa nella corsa. L’altra, sempre a sinistra, è per accaparrarsi Ranucci, con il M5s che parte avvantaggiato. La Vigilanza Rai è presieduta da Barbara Floridia, la senatrice 5s che da oltre un anno e mezzo governa una commissione vuota, il vecchio “tribunalino”, che non riesce a eleggere il presidente Rai. Domani sera la commissione si riunirà e ascolterà Ranucci parlare dell’attentato vigliacco che ha subìto. Lo sconcerto è unanime e nessuno chiederà a Ranucci del “metodo Ranucci”. Le domande sull’ultima puntata potrebbero però essere girate a Corsini, il direttore dell’Approfondimento Rai, che vigila sulla trasmissione. FdI sta ripetendo che “il voto di Ghiglia non avrebbe modificato la decisione del garante”, che “Stanzione è del Pd” e che Report “ha come obiettivo di scrivere una monografia su FdI”. Gli uomini di punta di Meloni in Vigilanza sono Francesco Filini e Luca Sbardella. E’ opinione di FdI che “Report si è sempre e solo limitata a fare una monografia sul nostro partito tralasciando inchieste sulle mascherine del Covid o sul click day campano. E’ il rifugio Rai dei complottisti e delle puttanate”. Arianna Meloni sarebbe “serena”. Meloni e Fazzolari hanno sempre avuto un’idea chiara sulla Rai, una televisione che andrebbe rovesciata a partire dal suo costo. Ricorda Gasparri che “da quello che leggo, Ranucci è indagato dalla procura di Roma per interferenze illecite nella vita privata. Se si parla di codice etico dell’Autorità Garante, la Rai dovrebbe forse occuparsi del codice etico della Rai. Preciso: sono solidale con Ranucci ma non cambio idea. Osservo articoli datati, fascicoli giudiziari spuntare dal passato. E’ qualcosa che va oltre il giornalismo”. Dalle immagini di Report, Ghiglia, la moglie del parlamentare Sbardella, dirigente dell’Autorità Garante della Privacy, secondo la maggioranza è stato “pedinato per giorni”. Per la destra una troupe Rai costa in media 600 euro ogni otto ore. Una delle domande che la destra vuole formulare a Corsini è quanto costa “il pedinamento a Ghiglia, ad Arianna Meloni. Quanto?”.
Ranucci viene difeso, e brillantemente, dall’ufficio legale della Rai. Per la maggioranza è un ufficio che risente “l’ influsso di sinistra, del Pd”. E’ uno “sbilanciamento”lamentato anche dal consigliere 5s, nel cda Rai, Alessandro Di Majo. Da tempo Di Majo chiede di sapere quante sono le cause Rai in corso, quelle definite, l’esito, chi sono gli avvocati esterni, quanto guadagnano dalla Rai, quanti incarichi ricevono, quanto sia il budget dell’ufficio legale. Il Pd crede di essere testardamente unitario con il M5s ma in Rai, ancora una volta, primeggia Conte. Ha fatto dimenticare che sotto il suo governo ha nominato Stanzione, che oggi è per l’Italia “uomo Pd". E’ sempre Conte ad avere incassato una puntata di Report dove Sergio Costa, il suo Costa, è intervistato (doveva candidarsi al posto di Fico e De Luca) da eroe civile. Domani, in Vigilanza, solo il M5s potrà rivendicare per intero di essere il partito di Ranucci. FdI alla fine si diverte e pensa “che malgrado Report siamo al trenta per cento”, e che forse “Report ci fa perfino bene”, ma il Pd fa la figura del partito di Stanzione. Chi ci perde?