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I giovani di Fratelli d'Italia a Parma commissariati per cori fascisti nell'anniversario della marcia su Roma

Redazione

Pubblicato un video che riprende i ragazzi cantare "camicia nera trionferà. Duce, duce". Donzelli: "Da noi chi sbaglia paga. Non c'è spazio per la nostalgia dei totalitarismi". Il Pd: "Condanni anche Meloni"

 

"Ce ne freghiamo della galera, camicia nera trionferà. Duce, duce". I cori fascisti e gli inni al duce arrivano direttamente dalla sede di Fratelli d'Italia a Parma. Le immagini che si stanno diffondendo rapidamente sul web risalirebbero alla sera del 28 ottobre, anniversario della marcia su Roma. I locali della sede, utilizzati anche dai ragazzi di Gioventù Nazionale (GN), si trovano in Borgo del Parmigianino, nel centro della città emiliana. Sarebbero proprio loro, "i piccoli di Fratelli d'Italia", ad aver intonato i cori. La parte di testo che si sente recita così: "Se il sol dell'avvenire è rosso di colore, me ne frego di morire sventolando il tricolore! Ce ne freghiamo della galera, camicia nera trionferà. Se non trionfa sarà un macello col manganello e le bombe a man!".

Il coordinamento regionale di GN Emilia-Romagna ha annunciato il commissariamento della sezione parmigiana "per motivi di incompatibilità politica". Annunciando che "si procederà quanto prima alla nomina di un commissario". Il responsabile nazionale dell'organizzazione Fdi, Giovanni Donzelli, ha aggiunto: "Da noi, chi sbaglia paga. A sinistra non so. Gioventù nazionale aveva provveduto a commissariare la federazione di Parma autonomamente e ben prima che il video venisse pubblicato e circolasse sui media. Da noi non c'è spazio per la nostalgia dei totalitarismi". Mentre Fabio Roscani, presidente nazionale di GN, dice che "non c'è spazio nel nostro movimento per comportamenti incompatibili con i valori della libertà e della democrazia"

A sinistra si sono levate voci di condanna. "È molto grave. Aspettiamo di sentire una presa di distanza dalla presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. O forse tacerà anche questa volta? Chissà", ha detto la segretaria Elly Schlein. "I nostri valori sono alternativi e contrapposti", ha commentato il sindaco di Parma Michele Guerra, che parla di "squallida propaganda". I capigruppo Pd alla camera, Chiara Braga e Francesco Boccia, in una nota congiunta dicono: "Questa volta la matrice è chiara: giovani inneggiano al duce in una sede di FdI. Per questo chiediamo alla premier Meloni di condannare senza esitazione un episodio grave che offende una città e la storia di un paese. Meloni dovrebbe ricordare ai suoi, soprattutto ai più giovani, che governa democraticamente eletta perché qualcuno combatté il fascismo anche a costo della vita". A questi commenti Donzelli ha risposto: "Non abbiamo invece visto tutta questa solerzia a sinistra nell'intervenire sui circoli in cui i Giovani democratici indossano magliette inneggianti alle Brigate rosse, come accaduto a Vasto, nel condannare gli studenti di sinistra che negli atenei impediscono di parlare a chi non la pensa come loro, o prendere le distanze da chi, nelle piazze Pro Pal, inneggia ripetutamente all'antisemitismo. Nemmeno quando nella stessa Parma i primi di ottobre due assessori e due consiglieri comunali, con la scusa della Palestina, addirittura presenziavano all'occupazione violenta dei binari della stazione. Aspettiamo fiduciosi". 

Della giovanile di Fratelli d'Italia abbiamo raccontato pochi giorni fa sul Foglio dopo che si è svolta Fenix, la festa di Gioventù nazionale ripresa quest'anno dopo due anni di sospensione in seguito alle inchieste di Fanpage, che sembrano aver fatto da spartiacque in gran parte dei circoli meloniani. Più che il nero andato in scena a Parma, a Roma, in occasione dell'evento pubblico, era infatti il rosa il colore prevalente. Sfogliando i cv i ragazzi di via della Scrofa sono spesso avvocati, notai, donne manager e organizzatrici di eventi. Sempre più governisti, meno fascisti e neodemocristiani. Ginevra Leganza li ha raccontati qui