Il caso
L'ira di Meloni contro la Corte dei Conti che boccia il Ponte sullo Stretto
I giudici contabili non hanno registrato la delibera Cipess riguardante il Ponte sullo Stretto. Furia del governo. La premier attacca: "La loro è un'invasione di campo". Salvini: "Grave scelta politica, ma andremo avanti"
Giorgia Meloni affida a una nota la sua rabbia: "La mancata registrazione da parte della Corte dei conti della delibera Cipess riguardante il Ponte sullo Stretto - scrive - è l’ennesimo atto di invasione della giurisdizione sulle scelte del Governo e del Parlamento". Attacca anche il vicepremier leghista e ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini: "Una scelta politica e una grave danno per il Paese, andremo avanti!". Ma cos'è successo?
Nel pomeriggio i magistrati contabili, al termine di una lunga camera di consiglio, hanno infatti deciso di non concedere il visto di legittimità e la registrazione della delibera Cipess di agosto che aveva approvato il progetto definitivo dell'opera. In pratica, i giudici contabili hanno bocciato il progetto del Ponte sullo Stretto. Secondo la presidente del Consiglio però si tratta di un'iniziativa totalmente arbitraria: "Sul piano tecnico - attacca Meloni - i ministeri interessati e la Presidenza del Consiglio hanno fornito puntuale risposta a tutti i rilievi formulati per l’adunanza di oggi; per avere un’idea della capziosità, una delle censure ha riguardato l’avvenuta trasmissione di atti voluminosi con link, come se i giudici contabili ignorassero l’esistenza dei computer". La premier dunque conclude con una dichiarazione che ha i toni della sfida: "La riforma costituzionale della giustizia e la riforma della Corte dei Conti, entrambe in discussione al Senato, prossime all’approvazione, rappresentano la risposta più adeguata a una intollerabile invadenza, che non fermerà l’azione di governo, sostenuta dal Parlamento".