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Sul referendum giustizia l'Anm prova a battere Meloni con Proforma, agenzia della sinistra post-ideologica
I magistrati si affidano ai creativi baresi, già spin doctor di Renzi e protagonisti di storiche campagne per Emiliano e Vendola, per guidare la comunicazione contro la riforma della Giustizia. I maghi di Decaro, "mister 500mila preferenze, ora scrivono lo slogan dei giudici
Il logo della campagna l’hanno già presentato all’assemblea nazionale a Roma: “Giusto dire no”. L’Anm ha dato l’incarico ai creativi dell’agenzia Proforma di Bari - già tra gli spin doctor renziani a Palazzo Chigi - di curare la comunicazione dei magistrati nella battaglia che accompagnerà il referendum sulla riforma della Giustizia. “La strategia? Non riveliamo nulla, il percorso sarà lungo e pieno di sorprese”. Gli strateghi meridiani non si fanno sfuggire nulla, ma già dall’analisi del lettering scelto si può intravedere la direzione intrapresa: il richiamo grafico al mondo dei fumetti è il primo indizio della volontà di allargare la base anti-Meloni, coinvolgendo anche le giovani generazioni, con richiami pop, oltre gli schieramenti tradizionali presenti nel paese dal 1994 a oggi sul dossier Giustizia.
Proforma, che in questi giorni sta curando la campagna elettorale per le regionali di “Mister 500mila preferenze” Antonio Decaro in Puglia, non è solo una società di comunicazione, è un laboratorio di idee della sinistra più post-ideologica, una specie di Fondazione Gramsci 5.0, capace di produrre decine di idee smart per colpire non solo gli elettori tradizionali, ma anche e soprattutto i follower, ovvero i cittadini che si informano spasmodicamente attraverso i canali social.
L’agenzia è nata nel 1996, ma l’exploit l’ha avuto dal 2004. Nelle comunali di Bari la campagna di comunicazione trasformò il magistrato Michele Emiliano nel protagonista dell’ “onda” civica che lo ha fatto diventare sindaco. Memorabile lo spot “Metti a Cassano”: richiamava la voglia di partecipazione di una platea di tifosi baresi in un “basso” della città antica davanti alla tv con la Nazionale pallonara in svantaggio. “Metti a Cassano” era l’invocazione per il “Pibe de Bari” da non lasciare in panchina. Subito dopo la scritta: “Questa volta scegli tu chi mettere in campo”. Infine l’invito finale: “Vota Michele Emiliano”. L’anno dopo altra campagna fuori dagli schemi alle regionali: il comunista Nichi Vendola surfava sugli stereotipi reazionari ribaltandoli. “Estremista? Nell’amore per la Puglia. Diverso? Nel modo di intendere la politica”. E altro successo a sorpresa sul notabile Raffaele Fitto, governatore uscente del centrodestra.
Qualche volta Proforma ha steccato – il logo di “Scelta civica” con Mario Monti fu un flop epico –, ma incontrando Matteo Renzi, nel percorso da premier, ha innovato ulteriormente la stereotipata comunicazione istituzionale, con slide e slogan di immediata riconoscibilità per il popolo dei social. L’ultima trovata? Il claim “Tutta la Puglia” per Antonio Decaro candidato governatore: la scritta a mattoncini richiama il disegno del Tacco d’Italia, mentre la similitudine con la hit di Gabry Ponte a Sanremo è immediata.
In una rara intervista Giovanni Sasso, direttore creativo di Proforma, antico amico di Matteo Renzi con cui si intrattiene tra calcetto e luculliane panzerottate a Bari, dichiarò che per motivi di sintonia ideologica non avrebbe mai potuto lavorare con committenti "di destra". Stavolta qualcuno potrebbe cogliere nell’avventura con i magistrati una semi-abiura del garantismo dell’amico politico di Rignano sull’Arno (pro separazione delle carriere). All’ex premier, però, al massimo sarà scappato un sorriso... e un “che bischeri”.