L'intervista
Parla Lele Fiano: "A Venezia i Pro Pal mi zittiscono per il solo fatto di esistere. Non ho diritto di parola"
La solidarietà del governo, di Peppe Provenzano, Ignazio La Russa. "Voglio tornare a Venezia. A finire quanto avevo cominciato".
L'ex deputato del Pd contestato da Pro Pal all'università Ca'Foscari in un'intervista al Foglio dopo l'aggressione: "C'è moltissima ignoranza, assorbimento di una storia non vera: si dicono troppe falsità sul medio oriente".
"L'ultima volta che avevano cacciato un membro della mia famiglia da un luogo pubblico fu nel 1938. Era mio padre, per via delle leggi razziali", dice Emanuele Fiano. Avrebbe mai immaginato, oggi, di ricevere un trattamento anche lontanamente paragonabile? "No. Che venga tolto il diritto di parola in democrazia è qualcosa che non ci si dovrebbe aspettare. Tanto meno in un luogo del confronto come l'università".
È successo invece alla Ca' Foscari di Venezia, dove l'ex deputato del Pd era stato invitato da un'associazione studentesca lunedì sera per parlare di medio oriente. Due popoli e due stati. "Per 35-40 minuti ho fatto il mio intervento, poi ha fatto irruzione un gruppo di ragazzi". Con al seguito uno striscione: fuori i sionisti dalle università. "E da lì in poi proseguire è stato impossibile. Ho cercato uno scambio di idee con il loro portavoce, ma non c'è stato nulla da fare. Per loro Israele semplicemente non deve esistere".
Va ricordato che Fiano è presidente di Sinistra per Israele, al contempo è un categorico oppositore del governo Netanyahu e dei crimini commessi in questi due anni. "Lo ribadisco ancora una volta. Dietro l'esecutivo esiste una società civile che si oppone con fermezza a quanto sta accadendo: non si può ignorare. Questi ragazzi, tra l'altro travisando un mio articolo sul Foglio di qualche tempo fa, mi contestavano soprattutto il fatto di essere contrario al boicottaggio accademico ed economico di Israele. Non capiscono che però così facendo si andrebbero a colpire quei luoghi in cui più di ogni altro si sviluppa il pensiero alternativo al governo di Netanyahu e ai suoi massacri, oltre alla popolazione palestinese che lavora nelle istituzioni e nelle aziende contestate".
Dunque com'è finita? "Avevamo preso tutte le precauzioni del caso, spostando l'evento in un'altra sede dell'università lagunare - nel campus di San Giobbe, tra l'altro a due passi dal ghetto ebraico, ndr - proprio perché ci erano arrivate segnalazioni di una possibile contestazione. Che purtroppo è avvenuta oltre ogni aspettativa: appurato che non mi avrebbero fatto finire, abbiamo aspettato che questi studenti se ne andassero. E solo allora ce ne siamo andati anche noi: farci cacciare sarebbe stato troppo. Purtroppo sono incasellato in quella categoria di persone senza diritto di parola".
Fiano lo dice con scoramento, la voce appesantita da "un'esperienza forte e scioccante". Messaggi di solidarietà ce ne sono stati? "A centinaia, per fortuna. Innanzitutto a partire dalla rettrice di Ca' Foscari, che era mortificata". E dalla politica? "Tanti miei vecchi colleghi del Pd, come Peppe Provenzano. Il capogruppo di FdI alla Camera e il ministro Bernini. E il senatore La Russa, che è stato il primo". Altri? "Calenda, esponenti della Lega e del M5s". Subito dopo la nostra telefonata, arriva quella più attesa: "Mi ha chiamato anche Elly Schlein, che a causa di un impegno non aveva ancora visto quanto accaduto".
Se non altro il mondo delle istituzioni ha reagito compatto. Ma come reagire di fronte al fanatismo, alle violenze, alle ambiguità fomentate dai talk show? "Continuando a parlare", dice Fiano. "Tenendo la schiena dritta senza paura, senza mai rinunciare ai luoghi del confronto. C'è moltissima ignoranza, assorbimento di una storia non vera: si dicono troppe falsità sul medio oriente. Dunque mai smettere di aprire al dialogo, all'importanza di far capire che due popoli significano altrettanti portatori di diritti. Continuo ad avere tantissimi appuntamenti in agenda, già da domani. Ma sapete una cosa?" Prego. "Voglio tornare a Venezia. A finire quanto avevo cominciato".