botta e risposta

Meloni alla Lega: "Falso che ci sono soldi per le armi e non per la sanità"

La premier risponde al senatore leghista Borghi, che aveva alluso alla mancanza di risorse sulla Salute per colpa del sì italiano al riarmo europeo: "Non è esattamente così, come lei sa, vista la legge di Bilancio"

Redazione

"Il senatore Claudio Borghi diceva che è difficile spiegare ai cittadini che non ci sono i soldi per gli ospedali ma ci sono per le armi. Non è esattamente così, come lei sa, vista la legge di bilancio. Però mi dà la possibilità di ricordare anche qui cosa abbiamo fatto in legge bilancio sulla sanità, per gli ospedali". Così la presidente del Consiglio Giorgia Meloni è intervenuta al Senato, dopo il dibattito sulle sue comunicazioni al Senato in vista del Consiglio europeo, replicando all'esponente della Lega. "Noi partivamo da un incremento del Fondo sanitario nazionale che dai 126 miliardi del 2022 arrivava ai 136,5 del 2025 - ha spiegato la premier -. Ci eravamo presi l'impegno di aumentare ulteriori 5 miliardi per il 2026 ma quando abbiamo scritto la legge di bilancio abbiamo deciso di fare di più, quindi l'incremento dal 2025 al 2026 delle spese del fondo sanitario nazionale è di 7,4 miliardi di euro. E con gli impegni assunti da questa maggioranza per i prossimi anni, se dovessimo arrivare a fine legislatura mantenendoli, ci sarà stato un incremento del Fondo sanitario nazionale di circa 30 miliardi di euro".

Una stoccata, quella della presidente del Consiglio, ai leghisti che sulle armi e sul piano di riarmo europeo continuano a esprimere dubbi e dinieghi. Meloni "faccia attenzione, però, e mi rivolgo anche ai miei colleghi, a non seguire dei facili slogan", aveva detto Borghi nel suo intervento. "Quando sento che la pace è l'Ucraina nell'Unione Europea, bisogna fare attenzione, perché sono le cose che suonano bene, come il mondo senza confini, il mondo senza limiti, che va bene per tutti... ma ricordo che non è sostenibile in questo momento, con le regole attuali, un ingresso dell'Ucraina in Unione Europea, dal punto vista finanziario, dal puntodi vista economico ma anche sociale. Occhio a questi slogan perchè con questi slogan spesso si sono prese decisioni di cuore che però poi si scontrano con la realtà dei fatti". Sui fondi Safe, quelli per il riarmo, ha poi aggiunto Borghi, "noi abbiamo appena visto una prova incredibile da parte dei nostri risparmiatori: i Btp Valore sono stati sottoscritti per 10 miliardi in due giorni, noi non abbiamo bisogno di indebitarci con l'Ue perché riusciamo a fare da soli, grazie alla sua incisività e grazie a un governo stabile. Pensiamoci mille volte, non una". 

Mentre il governo, come annunciato dalla stessa premier nel suo intervento in Parlamento, ha difeso il piano di riarmo europeo annunciato da Ursula von der Leyen. "Tutti i confini dell'Alleanza hanno la stessa rilevanza, e che la prontezza europea nella difesa deve essere sviluppata a 360°. Tutti conosciamo e supportiamo la necessità di proteggere il fianco Est dell’Europa e della NATO ma non possiamo consentire che si perda di vista il fianco meridionale dell’UE: la sicurezza dei confini esterni dell’Alleanza è indivisibile. Dobbiamo essere pronti anche di fronte alle minacce alla nostra sicurezza portate dai conflitti e dall’instabilità nel Medio Oriente, in Libia, nel Sahel, nel Corno d’Africa. Sappiamo che i nostri competitor sono molto attivi anche in questi quadranti, così come conosciamo molto bene i rischi che possono derivare dal terrorismo e dalla strumentalizzazione delle migrazioni. Il ministro Guido Crosetto, che ringrazio, è stato molto chiaro su questo punto durante l’ultima riunione dei ministri della Difesa della UE. Intanto, l’Italia ha già cominciato il percorso di rafforzamento della sua difesa, aderendo ai finanziamenti agevolati previsti da SAFE (Security Action for Europe), con l’assegnazione di 14,9 miliardi di euro. Il che ci consente, come abbiamo annunciato e come dimostra la legge di bilancio, di rafforzare la nostra difesa senza distogliere un solo euro dalle altre priorità che il Governo si è dato", aveva specificato la premier. 

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