
Foto Ansa
Nel governo
La maggioranza divisa sulle banche. Tajani: "Non ci sarà la tassa da Urss sugli extraprofitti"
Forza Italia in una nota: "Non voteremo alcuna tassa sugli extraprofitti. Né in Consiglio dei ministri né in Parlamento". Ma per la Lega i contribuiti degli istituti bancari sono "fondamentali". Domani il testo della legge di Bilancio in Cdm
"Giorgetti mi ha assicurato che non ci sarà alcuna tassa sugli extraprofitti, che è un concetto un po' da Unione Sovietica". A dirlo è il vicepremier Antonio Tajani rispondendo a una domanda in merito alla prossima legge di Bilancio. A pochi giorni dall'approvazione del Consiglio dei ministri del Documento programmatico di bilancio, si riaccendono le tensioni nella maggioranza riguardo al contribuito alle banche e alle tasse sugli extraprofitti.
Da un lato c'è la posizione della Lega, secondo cui le risorse provenienti dalle banche sono "fondamentali" per contribuire al sostegno di sanità e trasporti. Una strada "tracciata da Matteo Salvini e seguita, giustamente, anche dal governo nella stesura della manovra. Grazie alla Lega vince il buonsenso", scrivono in una nota i senatori del Carroccio in commissione Finanze: il presidente Massimo Garavaglia e il capogruppo Stefano Borghesi.
Dall'altro lato invece c'è il veto di Forza Italia. Con una nota il partito ha espresso con più forza la posizione del leader Tajani: "Non voteremo alcuna tassa sugli extraprofitti. Né in Consiglio dei ministri né in Parlamento", scrivono gli azzurri. Secondo loro è "giusto prevedere un accordo tra governo e le banche per contribuire a finanziare il sistema sanitario, le imprese, gli aumenti dei salari e il taglio dell’Irpef". E concludono: "Siamo contro ogni imposizione autoritaria che spaventi i mercati, gli investitori italiani e stranieri, creando un grave danno economico all’Italia".
Il documento programmatico di bilancio è stato approvato martedì dal Consiglio dei ministri, mentre domani dovrà essere varato il testo integrale della manovra. L'appuntamento è alle ore 11, ma non è escluso che il governo possa prendersi altro tempo per eventuali limature che eliminino le tensioni tra il centrodestra.
La manovra 2026, per approfondire
