
Meloni, la lombarda
Meloni piega Salvini sulla Lombardia. Manovra: passa la linea Giorgetti-Fazzolari
Riduzione Irpef fino a 50mila euro. Si studia un contributo per le banche. Arrivano i nomi per le regionali. Salvini riconosce il diritto di FdI a esprimere il candidato il Lombardia. Tutti mobilitati per il caso Almasri
Il vertice di governo ha lo spigolo, Meloni lima, arrivano i candidati del centrodestra: Cirielli in Campania, Stefani in Veneto, Lobuono in Puglia. Prima? Abiure per candidarsi in Campania, richieste di dichiarazioni a futura memoria per avere in cambio la Lombardia e Salvini versione Ali Pascià. Palazzo Chigi ore sei. I leader si incontrano per parlare di manovra (“clima positivissimo. Riduzione Irpef ma fino 50 mila euro e niente deficit” ci dice Radio Chigi 24) ma sulle regionali è “molla tu che mollo io”.
Edmondo Cirielli di FdI viene candidato in Campania dopo abiura richiesta da Forza Italia (aveva straparlato in chat contro il grande Cav.) la Lega non firma la cambiale sulla Lombardia che pretende FdI (la firma dopo a ora di cena). Salvini offre il Veneto a Meloni (“se ci fai fare la lista Zaia e quella Lega”) ma Meloni glielo restituisce perché in FdI nisciuno è fesso. E c’è anche il caso Almasri. La presidenta Meloni li butta giù dal letto. Telefonate a raffica ai parlamentari per votare domani in Aula, con voto segreto, a favore di Piantedosi, Nordio e Mantovano. La drammatizzazione dei capigruppo di maggioranza ai deputati “Rischia di cadere il governo, sappiatelo”.
Tony Tajani spedisce questo messaggio all’alba, alle sei esatte: “Carissimi, serve la maggioranza qualificata. Non possono esserci assenza giustificate, non sono esentati neanche i parlamentari in campagna elettorale”.
Da Milano sta per arrivare anche Marta Fascina. Servono 200 voti più uno. Per non allentare la tensione, per tenere i parlamentari sul pezzo, sul voto, il no all’autorizzazione a procedere per Nordio, Mantovano e Piantedosi (i grilli di Lega e FdI ci fanno sapere: “Avete capito perché Piantedosi è andato alla Leopolda? Con il voto segreto non si sa mai…”) il calendario della Camera si arricchisce. Per evitare la fuga in treno del deputato spuntano come funghetti ben cinque ratifiche di trattati internazionali. Presiede l’Aula il presidente, l’arbitro, Lorenzo Fontana, il Pierluigi Collina della Camera. FdI vuole già la moviola. Il resto è manovra. La linea del Fazzo, Fazzolari nazionale, è chiara. Non vuole rottamazioni esagerate perché il costo è elevato e perché passa l’idea che le tasse si possono non pagare. No. Si vedono a Chigi e sono presenti Meloni, Salvini Tajani, Giorgetti, Lupi ma anche Barelli e Fazzo. Niente cifre (ma la manovra è di 16 miliardi circa) ma si conferma l’orientamento della triade rigore e braccino accorto (Meloni-Fazzo-Giorgetti) sterilizzazione delle pensioni, ma parziale e graduale diluita nel tempo (2027 e 2028), pace fiscale per nove anni anche se manca ancora l’elenco delle categorie beneficiate. C’è da comprendere, come ha promesso Meloni, quale aiuto chiedere alle banche. Radio Chigi 24 ci spiega che “saranno chiamate a fare la loro parte in ragione e proporzione di quanto hanno”. Meloni d’equità, Meloni quando serve è come Brecht.
Finiamo con le cose che stanno a cuore al nostro ministro dell’Economia, braccino accorto. Niente sforamenti di soglia o di deficit che deve stare al tre per cento già da quest’anno. Lo impareremo a memoria. Lunedì, la manovra arriva in Cdm e verrà licenziata. Il 20 ottobre passa in Parlamento. Luigi Marattin, il liberale che piace, avvisa: “Parlano di sconto Irpef ma fino a cinquantamila euro equivale a soli trenta euro al mese. Non basta”. Il viaggio di Meloni in America da Trump, per parlare di piano Pace e Gaza (si diceva la prossima già dalla prossima settimana) non c’è. Radio Chigi 24 fa sapere che “lo abbiamo scritto noi della stampa”. Se accade, ci abbiamo pigliato, se non accade, Meloni è contenta uguale. Il 20 ottobre arriva Lula e Meloni forse lo incontra. Chiudiamo. Meloni ha il diritto di rivendicare la Lombardia, Salvini si prende il Veneto, Tajani mugugna un po’ sulla Lombardia (ha mugugnato molto durante il vertice). Ma la manovra è fatta per le famiglie. Come sono loro. Meloni family.