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i dem sul piccolo schermo

Schlein Teleflotilla. La strategia Pd: snobbare Rai e Mediaset. Solo volti da flotilla. Gli autori tv: “Non funzionano”

Carmelo Caruso

Il partito manda in tv una ciurma che non buca lo schermo. Mentre i più richiesti (Braga e Boccia) declinano, Mediaset e Rai vengono usate come palestra per gli "ingazati" di Elly. Resta solo La7 come terrazzo alla Ettore Scola

Il Pd può essere solo Teleflotilla? E’ una linea, una strategia, la loro. La Rai? Da snobbare. Mediaset? Inutile andarci. La7? E’ la nostra ridotta. C’è una piccola ciurma che Elly Schlein spedisce in televisione, ma è una ciurma, e lo dicono gli autori delle trasmissioni, di “fedelissimi che non bucano lo schermo a eccezione di Marco Furfaro”, una ciurma “che fa perfino la preziosa”. I capigruppo Pd, Chiara Braga e Francesco Boccia, i più richiesti, per impegni, declinano gentilmente. L’analisi della sconfitta è ormai un genere che nel Pd è stato appaltato a Igor Taruffi (oggi sarà in tv per parlare della disfatta calabra). Ma gli altri? Sono da “Al Gaza Tv”. Il Pd televisivo ha adesso i volti di Alessandro Zan, Paolo Romano, Arturo Scotto, Taruffi, Michele Fina, la sottocoperta della Global Sumud Flotilla. Sono gli autori di Rai e Mediaset a raccontarlo: “E’ più facile avere la pace a Gaza, che avere un ospite dal Pd. Si muovono in ordine sparso. Non riescono a comunicarci in anticipo, e con sicurezza, chi viene. I risultati sono scarsi”.

L’idea è che la Rai sia TeleMeloni, che a Mediaset sia disagevole andarci e che La7 basti per tutti. In questi giorni l’uomo da valorizzare è il compagno Romano, consigliere regionale lombardo, imbarcato sulla Flotilla, un altro è il tesoriere Fina, che ha risanato i conti del partito. Ma chi parla di manovra economica? Si sta perdendo la vecchia forza del Pd, la specializzazione sugli argomenti. Di temi finanziari ragiona Antonio Misiani, ma Misiani va a La7. A Rai e Mediaset chi presidia? La più richiesta è Chiara Braga, capogruppo Pd, che “più volte ha gentilmente declinato” per impegni e non si può certo farne una colpa. Boccia, il solo della segreteria Schlein (e si è riunita ieri per discutere di manovra economica) capace di argomentare, predilige “Porta a Porta” e Sky. Sia Boccia sia Braga devono coordinare il gruppo che è composto da diverse anime. La tv, la generalista, la riempie l’altro Pd, quello riformista, ma l’effetto è lo spaesamento. Nelle trasmissioni di Paolo Del Debbio viene chiamata regolarmente Simona Malpezzi, pro Ucraina, per il giusto riarmo europeo. Un’altra ospite regolare è Simona Bonafè.

Qual è il Pd da seguire? Quello di Malpezzi o quello di Scotto e Romano? Da mesi è saltato anche il coordinamento all’interno del partito e per due banalissime ragioni. La prima: le trasmissioni hanno bisogno di programmare e di avere conferme con largo anticipo, conferme che non arrivano. La seconda: la ciurma che il Pd propone non “buca” lo schermo. Per quale ragione un autore televisivo Rai o Mediaset deve insistere, “implorare” un partito d’opposizione per avere un ospite, tanto più se quell’ospite non fa alzare gli ascolti? Mediaset, Rai e La7 chiedono e amano solo Furfaro, il Gerry Scotti dei Dem. Quando non va Furfaro si cade su Bonafoni, altra fedelissima di Schlein, solo che spedire Bonafoni nelle trasmissioni di Mediaset (da Giordano o Del Debbio) è un rischio troppo alto. Il Pd vanta ex ministri ed è senza dubbio il partito che ha più cultura di governo, ma si verifica un altro fenomeno: ex ministri, pezzi importanti della storia Pd, si rifiutano di partecipare per conto di Schlein.

Il risultato è che oltre ai riformisti, i palinsesti sono farciti da europarlamentari Pd. Sono Pina Picierno, Dario Nardella, Elisabetta Gualmini e tutti e tre sono riformisti, in pratica il Pd che ha una linea ben diversa dal Pd della segretaria. E’ una strategia, legittima, ma paga? Tanto più dopo il voto in Calabria? Riassumiamo: i bravi di Schlein (Braga e Boccia) declinano, Mediaset e Rai non sono ritenute reti essenziali e vengono usate come palestra per gli “ingazati” di Schlein, mentre La7 è il terrazzo alla Ettore Scola. Si dirà: ci sono i social. Non si può dire. Il profilo X del Pd, e lo aveva evidenziato il Foglio, è fermo al tre ottobre 2024 (X è di Elon Musk dunque da boicottare) il profilo Instagram del Pd rilancia solo parole, opere, azioni della segretaria e la Radio di partito (Radio Immagina) è stata chiusa. La soluzione a questo punto rimane una: fondare Teleflotilla Pd e affidare il Tg a Francesca Albanese. A posto di “Porta a Porta” la nuova striscia “Dal fiume al Mare”. Lucia Annunziata, salvali tu!
 

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  • Carmelo Caruso, giornalista a Palermo, Milano, Roma. Ha iniziato a La Repubblica. Oggi lavora al Foglio