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un'agenda fitta

Tour Albanese. La relatrice Onu è in prima serata ogni giorno

Riccardo Carlino

Teatri, televisioni, appuntamenti istituzionali e anche podcast. La relatrice delle Nazioni Unite per i territori palestinesi occupati è diventata una presenza ubiqua nel dibattito pubblico italiano. Una rassegna degli ultimi appuntamenti

Ieri sera Francesca Albanese è uscita dagli studi di La7 senza nemmeno salutare, in uno dei suoi rari interventi televisivi in formato dibattito. Dispiacere per Marianna Aprile (“No no Francesca!”) e immediata comprensione da parte dell’altro conduttore di “In onda” Luca Telese, anche lui reduce da un’uscita di scena avvenuta qualche ora prima sulla medesima rete, dopo aver sfiorato una rissa con Daniele Capezzone. “Era previsto, avrebbe dovuto lasciarci alle 9”, l’ha giustificata il giornalista. D’altronde l’agenda della relatrice speciale delle Nazioni Unite per i territori palestinesi occupati è fittissima.

Appena qualche ora prima, verso le 17, è stata ospite del festival “Rumore” di Fanpage. Alle 22 della stessa sera – poco dopo essersi congedata da La7 – una pioggia scrosciante di applausi l’ha accolta invece sul palco di Tintoria, popolare video-podcast condotto dai due comici Daniele Tinti e Stefano Rapone. L’ovazione è durata qualche minuto: “Non fanno mai così”, ha commentato incredulo uno dei due, mentre lei faceva il segno del cuore con le dita.

Il giorno precedente, altro doppio appuntamento, questa volta con l’ubiquità che le trasmissioni registrate concedono. Nella stessa prima serata di sabato il volto della relatrice Onu appariva su Rai 3, intervistata alla “Confessione” da Peter Gomez, ma anche sul Nove ad “Accordi & Disaccordi” da Luca Sommi, entrambi volti di punta del Fatto Quotidiano (il direttore però ha avuto la meglio con il 3,8 per cento di share su 2,9).

La sera di venerdì, Albanese ha aperto le porte del weekend al Teatro Comunale di Ferrara per la festa di Internazionale, ma anche in tv con un’intervista a Propaganda Live, sempre su La7. A differenza delle altre partecipazioni pubbliche, qui un po’ di contraddittorio si è visto. Diego Bianchi ha provato cautamente a incalzarla, finendo poi per soccombere alla loquacità irrefrenabile della relatrice: “Ammazza quanto chiacchieri”. Fra inviti alla non violenza in piazza, piccoli rimproveri al conduttore e picchi di orgoglio (“So di Palestina più di qualsiasi altro”), Albanese si è pure scusata con il sindaco di Reggio Emilia Marco Massari per averlo bacchettato in pubblico, dopo che lui ha menzionato la liberazione degli ostaggi come condizione necessaria per la pace in medio oriente. “Me ne pento. C’era la stanchezza, proprio dopo una giornata così emozionante”, ha spiegato.

Dopo l'episodio di Reggio Emilia, la relatrice Onu era già tornata su La7 in collegamento a “DiMartedì” per disquisire di piano Trump e di Flottilla. In totale, nel 2025 la rete di Cairo ha ospitato Francesca Albanese almeno dieci volte, di cui cinque a “In onda” e le restanti su altri programmi del palinsesto (da “Piazzapulita” a “Coffee Break”). 

Ma non c'è solo la televisione. A luglio la relatrice ha girato l’Italia per promuovere il suo libro, facendo tappa un paio di volte anche al Monk, ormai set privilegiato di qualsiasi iniziativa della galassia progressista/dem. L’ultima a inizio settembre alla festa di Avs, accolta da una standing ovation di alcuni minuti. Domani sera invece è attesa ai Giardini Luzzati di Genova per un evento di Repubblica. Doveva tenersi al Palazzo Ducale, ma è stato spostato per evitare che si sovrapponesse con l'anniversario della strage del 7 ottobre. Cambio di programma dell’ultimo secondo, è il bello della diretta.

 

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