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I numeri

Come sono andate le regionali da quando si sfidano Meloni e Schlein

Redazione

Il centrosinistra ha vinto in Sardegna con Alessandra Todde, in Emilia-Romagna con Michele De Pascale e in Umbria con Stefania Proietti. Il centrodestra ha vinto in tutte le altre otto regioni

Le elezioni nelle Marche vinte dal centrodestra con Francesco Acquaroli sono state l'ottava sconfitta alle regionali di Elly Schlein da quando è diventata segretaria del Partito democratico. Su undici votazioni, il centrosinistra dal 2023 ha vinto solo tre volte.

In Sardegna il campo largo ha deciso di candidare Alessandra Todde del Movimento 5 Stelle che è diventata la prima presidente di regione dei pentastellati vincendo con il 45,39 per cento dei voti contro Paolo Truzzu. L'ex sindaco di Cagliari era stato fortemente voluto dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni, che si è opposta alla volontà della Lega di candidare il governatore uscente Christian Solinas.

In Emilia-Romagna si è votato per il successore del presidente del Pd ed europarlamentare Stefano Bonaccini e l'ex sindaco di Ravenna Michele De Pascale ha facilmente superato l'avversario Elena Ugolino con il 56,77 per cento dei voti.

In Umbria Stefania Proietti, l'indipendente appoggiata dalla coalizione composta da un campo larghissimo (Pd, M5s, Avs, Azione e Italia Viva), ha riconquistato con il 51,13 per cento dei voti una regione che prima della vittoria della leghista, e sua sfidante, Donatella Tesei nel 2019 era stata sempre rossa. 

Tutte le altre elezioni regionali le ha vinte la coalizione di centrodestra che ha battuto il centrosinitra, oltre che nelle Marche, sette volte. In Friuli-Venezia Giulia il presidente uscente Massimiliano Fedriga (Lega) ha vinto con il 64 per cento dei voti contro Massimo Moretuzzo che si è fermato al 28 per cento. In Molise Francesco Roberti, sfidando il sindaco di Campobasso Roberto Gravina del centrosinistra, è diventato governatore con il 62 per cento dei voti. In Trentino-Alto Adige il centrodestra si è alleato con il Südtiroler Volkspartei e ora governa la regione con Arno Kompatscher. In Abruzzo Marco Marsilio, unico presidente di regione di Fratelli d'Italia assieme ad Acquaroli, nel 2023 è diventato anche il primo governatore dell'Abruzzo a essere riconfermato per il secondo mandato dall'introduzione dell'elezione diretta. Ha infatti vinto contro il candidato del centrosinistra Luciano D'Amico superandolo di sette punti percentuali (53,68-46,32).

Anche Vito Bardi (Forza Italia) è stato riconfermato in Basilicata. Nel 2019 era diventato il primo presidente della regione dopo 24 anni di centrosinistra battendo con il 56,63 per cento Piero Marrese del Pd. In Piemonte Alberto Cirio, vicesegretario di FI, ha vinto due volte: nel 2019 e nel 2024. La prima contro l'allora presidente uscente del Pd Sergio Chiamparino, la seconda invece contro Gianna Pentenero con il 56,13 per cento dei voti. Infine in Liguria il centrodestra ha sostenuto l'indipendente Marco Bucci, dopo le dimissioni di Giovanni Toti, arrestato per un'inchiesta di corruzione conclusa con un patteggiamento. L'allora sindaco di Genova ha sconfitto l'ex ministro Andrea Orlando per pochi voti: 48,77 a 47,36.

In questa autunno elettorale, dopo il voto in Valle d'Aosta, nelle Marche, in Calabria e in Toscana, sarà la volta del Veneto, della Puglia e della Campania. Il centrosinistra non dovrebbe avere troppe difficoltà a vincere nelle due regioni meridionali, in cui governa già, mentre in Veneto si prospetta un trionfo del centrodestra chiunque sarà il candidato per il dopo Zaia.

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