
Ansa
"Prudenza"
Silvia Salis cambia strategia: niente tv, niente interviste. Arrivare vivi alla leadership
“Prudenza” è la parola che ripetono i suoi consiglieri d’immagine: resistere alla tentazione di prendersi tutto subito, per non perdere la possibilità di prenderselo davvero un giorno. Intanto Renzi e Franceschini già la indicano come prossima segretaria
Da “Notte prima degli esami” – grande successo del marito al cinema – a “Mattina dopo le elezioni” il futuro film di Silvia Salis impone prudenza. E “prudenza” è il mantra che promana dal suo chakra di ennesima leader da cui la sinistra deve ricominciare. Il gran circo della tivù la reclama. Ma negli ultimi giorni lei ha già detto no a Mediaset, ha rimandato Formigli che l’aveva contattata da settimane, e tiene in sospeso pure Floris. Nega le interviste ai giornali. “Prudenza” è la parola che ripetono i suoi consiglieri d’immagine, guidati – alla regia, letteralmente – dal marito Fausto Brizzi, il famoso autore di commedie di successo che il giorno dell’elezione a sindaco la mise in scena: lei che cammina per le strade di Genova con il figlio in grembo, seguita da una piccola folla. Una cosa sospesa tra il “Terzo stato” di Pelizza da Volpedo e la Marianne di Delacroix.
Ma la “prudenza” della sindaca di Genova, in questo caso, non è rinuncia: è la sola forma di ambizione possibile. Resistere alla tentazione di prendersi tutto subito, per non perdere la possibilità di prenderselo davvero un giorno. Carina, bionda, olimpionica (lancio del martello), disciplinata e determinata: così la vedono gli strateghi del marketing politico, quelli che sanno riconoscere la merce prima che diventi prodotto. Non i sognatori, ma i professionisti della sopravvivenza. Ed è proprio lì che entrano in scena Dario Franceschini e Matteo Renzi, che già la indicano come la prossima leader, secondo l’antico adagio che recita così: “Nel Pd il segretario è sempre uno, ma il migliore è già il prossimo”.
Del resto, di Elly Schlein parlano ormai tutti come del Cid Campeador, che fu mandato in battaglia da morto legato al cavallo. Arriverà alle elezioni politiche, forse. E lì fine. Poi toccherà a Salis. Purché ci arrivi, senza bruciarsi. Ed ecco il punto. Ecco la ragione della “prudenza”. Meno tv, meno giornali, meno riflettori. Sottrarsi per restare intatti. Sabato la sindaca sarà alla festa di Fratoianni e Bonelli solo per un saluto, e alla Leopolda di Renzi non ha accettato un palcoscenico solitario. Perché c’è anche Genova da governare. Salis è stata eletta da pochi mesi, e può sempre capitare un guaio. Non può rischiare che qualcuno le rinfacci: “Mentre la città affondava, lei inseguiva la ribalta nazionale”. Lei, con gli amici, lo chiama “rispetto e riconoscenza per Elly”. Che è l’educata formula di chi attende l’eredità.