
Tra ingazati e mattarelliani
Pd spaesato sul piano Trump e sulla mozione di Meloni su Gaza. Delrio: “Si può votare”
Sul futuro della Striscia, mentre i leader europei prendono posizione, i dem non agiscono, riflettono. E sulla mozione per il riconoscimento della Palestina l'ex ministro invita il suo partito al voto sul testo della maggioranza
Stanno morendo di riflessione. Non hanno la forza di riconoscere, e nel Pd sono tentati, che su Gaza si può stare con Meloni. L’opposizione è spaesata dalla mozione del governo sulla Palestina che arriva domani in Aula. L’appello è di Tajani: “Sulla pace stiamo tutti insieme. Sosteniamo il piano di Trump”. Sentite cosa dice al Foglio Graziano Delrio, l’ex ministro che Matteo Renzi vuole invitare alla Leopolda, l’unico che ha il coraggio di dire quello che pensa: “Perché il Pd non si prende parte del merito sul cambio di posizione di Meloni sulla Palestina? Perché il Pd non dice che sul riconoscimento abbiamo vinto noi? C’è un fatto politico nuovo, rilevante. Prendiamo atto che, a parte i pasticci formali, il governo Meloni ha ceduto, ha cambiato idea, e lo ha fatto grazie alla nostra azione. Incalziamolo sul riconoscimento. Diciamo a Meloni: procediamo rapidamente, vai all’Onu. Forza. Ecco cosa farei”. Ascoltate ancora: “Ho sempre detto che Hamas è il peggior nemico del popolo palestinese”. Delrio, lei sarebbe pronto a votare la mozione del governo Meloni che si impegna a riconoscere la Palestina con fuori Hamas? “Io voglio ascoltare cosa dirà Tajani, ma se ci fosse un paragrafo che dice fuori Hamas e riconosciamo la Palestina, perché non dovrei votare? Sono le cose che ho sempre sostenuto”.
Non agiscono, riflettono. Mezzo mondo da Sánchez, in Spagna, il beniamino, a Starmer, in Inghilterra, apre al piano di Trump. Il Pd cosa fa? Il responsabile esteri è Peppe Provenzano che deve occuparsi, con un corpo solo, della Flotilla, della mozione congiunta con il M5s e Avs, deve telefonare ad Arturo Scotto imbarcato verso Gaza (e chiedergli di scendere già da stasera), tenere i contatti con Tajani, e quelli con la Cei. Alla Camera, il collega Vinicio Peluffo, “è passato, ve lo assicuro. Peppe c’è”. Ironia a parte. Servono 15 ore prima che il Pd confezioni la riflessione di Provenzano sul piano di pace di Trump: “Seguiamo con attenzione il negoziato di queste ore sulla proposta di pace avanzata dagli Stati Uniti. Auspichiamo che si giunga al più presto a un accordo che ponga fine alle atrocità e ai crimini commessi a Gaza e in Cisgiordania”. Non è colpa di Provenzano. A Giuseppe Conte occorrono 18 ore per dire sul Piano Trump: “Spunto positivo, ma ci sono punti critici”. E’ lo spirito del tempo, della sinistra italiana. Sono ancora presi dall’analisi del voto marchigiano. Il Pd non c’è nella provincia profonda. Non prende voti. E’ scomparso. L’astensione? Nelle Marche ha un’altra spiegazione: l’ultima volta l’affluenza era più alta perché si votava anche il taglio dei parlamentari. La novità? I dati. La convinzione Pd è che sulle Marche “ci hanno fornito dati sballati, non pensavamo che si perdesse con un tale distacco. C’è stata mancanza di professionalità”.
Tra poche ore potrebbe (attenzione, potrebbe) cambiare lo scenario del medio oriente. Racconta Enzo Amendola, ex ministro degli Affari Europei: “Il piano di Trump non è altro che il vecchio piano di Biden”. Ma qual è il piano del Pd? Si continua, in Calabria, a perpetuare lo schema, fallito, “Effetto Gaza”, si continua a dire, la linea ufficiale della segretaria che “Meloni sulla Palestina sta giocando d’astuzia. La sua è un’astuzia tattica”. E’ lei che deve votare la nostra risoluzione e non noi”. Si teme anche che il governo possa inserire nella risoluzione il piano Trump e allora, spiega il Pd, “come si fa a votare. E’ Trump”. Siamo all’ennesimo tormento. Oggi si riunisce l’assemblea dei gruppi Pd e sarà ancora: ingazati contro mattarelliani. Il Pd adulto è dell’idea che almeno alla Camera, dove si vota per parti separate, si possa dire sì alla mozione del governo. E Meloni continua a metterli di fronte alla responsabilità di governo. Ministero della Difesa ed Esteri, Crosetto e Tajani, hanno evacuato ieri altri 80 palestinesi dalla Striscia. Calenda ha chiesto a tutte le forze di maggioranza e opposizione: presentiamo una solo mozione su Gaza. Ripete Delrio, il cattolico del Pd, il Bernanos dem, che “Hamas è un movimento di fanatici religiosi, il peggior nemico del popolo palestinese. Meloni ha cambiato idea e lo ha fatto grazie a noi. Abbiamo vinto noi. Ma bisogna rivendicarlo, dirlo”. Chi lo dice a Schlein?